Il governo uruguaiano ha annunciato mercoledì la fine dello stato di emergenza dichiarato due mesi fa a causa della grave siccità che ha colpito la capitale e l’area circostante, al fine di garantire l’approvvigionamento di acqua potabile alla popolazione. Le recenti piogge nella regione hanno portato a un miglioramento della portata dei fiumi e dei livelli d’acqua nei serbatoi che riforniscono l’area metropolitana di Montevideo, spiega il decreto che pone fine allo stato di emergenza. Nell’area metropolitana della capitale vivono circa 1,8 milioni di persone, più della metà dei 3,5 milioni di abitanti del Paese. Il presidente Luis Lacalle Pou ha dettoai giornalisti: “Oggi possiamo constatare con serenità la qualità dell’acqua, che è molto buona, e guardare ai prossimi giorni con un ottimo approvvigionamento idrico”.
Negli ultimi mesi, la peggiore carenza idrica degli ultimi 70 anni ha messo a rischio l’approvvigionamento di acqua potabile nella capitale e nei dintorni. Il serbatoio di Paso Severino, la principale riserva di acqua dolce della capitale a nord, era quasi vuoto. Per razionare le scarse riserve, alla fine di aprile la Obras Sanitarias del Estado (OSE), l’ente statale che fornisce l’acqua, ha deciso di miscelare l’acqua di questo bacino con quella di un fiume che sfocia nell’estuario del Rio de la Plata ed è quindi leggermente salata. L’acqua che usciva dai rubinetti della capitale presentava quindi livelli di sodio fino a 440 mg/l e di cloruro fino a 720 mg/l, ben al di sopra dei limiti normativi di 200 mg/l e 250 mg/l rispettivamente.
Secondo l’ultimo rapporto ufficiale, al 22 agosto il serbatoio di Paso Severino aveva più di 36,6 milioni di metri cubi di acqua su una capacità totale di 67 milioni.
(AFP)