La percentuale di elettricità generata da combustibili fossili è scesa al 33% nell’Unione Europea nella prima metà dell’anno, il livello più basso di sempre. Lo rivela un rapporto pubblicato mercoledì dal think-tank sul clima e l’energia Ember. Tra gennaio e giugno, “i combustibili fossili hanno generato 410 TWh nell’Ue, la quota più bassa di sempre del mix elettrico, pari al 33%“, afferma Ember nel suo rapporto, rispetto a quasi il 36% per le energie rinnovabili nel loro complesso, tra cui circa il 27% per l’energia solare ed eolica, secondo i dati forniti da Ember all’AFP. “Il declino dei combustibili fossili è un segno dei tempi. Il carbone e il gas sono troppo costosi, troppo rischiosi e l’Ue li sta eliminando gradualmente“, sottolinea Matt Ewen, analista di Ember.
La ragione principale è che la domanda di elettricità è diminuita in modo significativo nel continente, sia da parte delle famiglie che delle fabbriche, e sono soprattutto le centrali elettriche a carbone e a gas ad aver subito un rallentamento, riducendo la loro quota di produzione totale. La produzione di elettricità da fonti fossili nelle centrali a carbone e a gas è diminuita del 17% tra gennaio e giugno rispetto alla prima metà del 2022, si legge nel rapporto. Cinque Paesi dell’Ue hanno registrato un calo superiore al 30% (Portogallo, Austria, Bulgaria, Estonia e Finlandia).
La produzione di energia elettrica a carbone è diminuita del 23%, rappresentando per la prima volta a maggio meno del 10% del mix elettrico europeo. La produzione a gas è diminuita del 13%. Gli autori del rapporto avvertono della necessità di aumentare “massicciamente” la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare dell’energia solare ed eolica, “per sostenere un’economia resiliente in tutta Europa” e compensare il calo della produzione di energia elettrica da combustibili fossili su una base a lungo termine.
In termini di volume, la produzione rinnovabile non è sufficiente, allo stato attuale, a compensare il calo dell’elettricità generata dai combustibili fossili, che è stato pari a 86 TWh, mentre le rinnovabili sono aumentate solo di poco meno di 40 TWh nello stesso periodo. L’energia solare è cresciuta del 13% (+13 TWh) nel semestre rispetto ai primi sei mesi del 2022 e l’energia eolica del 4,8% (+10 TWh). L’energia idroelettrica è cresciuta dell’11% (+15 TWh).
Il rapporto sottolinea inoltre che la produzione di energia nucleare è destinata a riprendersi, dopo essere stata a metà dell’anno all’inizio del 2023 a causa dell’elevato livello di indisponibilità della flotta nucleare francese, la più grande d’Europa.