Il tempo stringe e il Piemonte serra i ranghi. Oggi dovrebbe infatti essere pronto lo studio di fattibilità sulla pista per bob, slittino e skeleton di Cesana per i Giochi olimpici del 2026 che verrà inviato a Regione Piemonte e Città metropolitana di Torino e che dovrebbe essere trasmesso lunedì al governo. Dopo il ‘pasticciaccio brutto’ sulla pista Cortina, ritenuta un’infrastruttura troppo onerosa da realizzare in tempo, l’impianto nelle valli olimpiche di Torino 2006 resta l’unica alternativa da sfruttare se non si vogliono cedere parte delle gare all’estero (sarebbe la prima volta dopo 122 anni). E tra i veti incrociati di Lombardia e Veneto sul numero di gare complessive da disputare nelle singole regioni, dal Piemonte si corre per cercare di riaprire una partita che sembrava persa.
“Abbiamo un accordo con il ministro Abodi che ha chiesto di avere questa relazione dettagliata che attualizza quella che già era in suo possesso”, ha spiegato il governatore Alberto Cirio che in queste ore sta attendendo di ricevere lo studio della Fondazione XX marzo (incaricata della gestione degli impianti sportivi dei Giochi di Torino 2006, ndr). Un lavoro che deve attestare la fattibilità nei tempi e nei termini stabiliti dal Cio, che chiede che entro un anno l’impianto sia pronto per i test pre-olimpici, e che ha richiesto un ‘attualizzazione’ del progetto già presentato nel 2018 per poter avere dei dati realmente attendibili e aggiornati. Inoltre, continua Cirio, “abbiamo raccolto la disponibilità del Politecnico, che farà una sua ulteriore relazione aggiuntiva, in modo da arrivare con il documento più completo possibile”.
Per quanto riguarda l‘impegno economico, ”se serve Regione e Comune di Torino con fondi europei attestati e dedicati sono in grado di intervenire”, ha ancora incalzato Cirio ricordando che l’impianto a Cortina sarebbe costato circa 124 milioni di euro. “Noi lo faremo con molte meno risorse – ha promesso – Siamo consapevoli di essere in grado di farlo, facendo risparmiare dei soldi pubblici e anche mantenendo in un contesto nazionale quello che deve essere in un contesto nazionale, cioè le Olimpiadi italiane della neve”.
Dal governo non sembrano disdegnare l’ipotesi, “piuttosto che andare in Svizzera o in Austria”, come ha ribadito ancora oggi il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Un aggiornamento in tal senso potrebbe esserci la prossima settimana quando si terrà una riunione ad hoc con i soci fondatori della Fondazione Milano-Cortina “per valutare le proposte”, come annunciato dal presidente Giovanni Malagò a cui dal Piemonte rivolgono un appello: “Se il Coni ci desse una mano per chiudere la partita su Cesana sarebbe fondamentale”.
Dalle ‘valli olimpiche’ intanto attendono. “L’alternativa a Cortina è solo Cesana Pariol. Noi restiamo l’unico impianto funzionante in Italia. E quindi siamo a disposizione” ha ribadito Roberto Vaglio, sindaco di Cesana, che chiede comunque “precauzione” per la gestione futura” dell’impianto “perché non vorremmo trovarci nella stessa situazione del post 2006 anche per l’economia delle nostre Valli e del paese , perché non si possono spendere milioni di euro per avere impianto abbandonato a se stesso”.