Ambiente, Ciafani: Crisi climatica non si batte senza rivoluzione aree urbane

“Prima il Covid-19, poi le speculazioni sul gas e infine l’aggressione militare russa in Ucraina e l’acuirsi del conflitto mediorientale. Siamo nel mezzo di una tempesta che sta stravolgendo paradigmi, equilibri e convinzioni e il rischio di perdere la bussola è alto. Nella lotta alla crisi climatica la rotta da seguire è quella dell’Europa che ha varato, con coraggio e lungimiranza, Next Generation Eu basato su transizione ecologica, innovazione digitale e inclusione sociale, rafforzato successivamente dal piano Fit for 55. I prossimi anni saranno decisivi per accompagnare la riconversione ecologica in settori strategici per la decarbonizzazione dell’economia senza farsi distrarre dallo specchietto per le allodole della neutralità tecnologica, principale antagonista della fondamentale e più efficace soluzione della neutralità climatica”. Lo scrive Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, su Il Sole 24 ore. Ciafani poi aggiunge ancora: “Non si vincerà la sfida ambientale e climatica senza una vera e propria rivoluzione delle aree urbane. Occorre realizzare gli impianti industriali dell’economia circolare, ridurre le perdite nella rete idrica, completare la rete di fognatura e depurazione dei reflui, facilitare nelle città la permeabilità alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondere le colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici. Va garantita una mobilità innovativa e a emissioni zero, un trasporto pubblico cittadino e treni pendolari, da e per le città, frequenti, puntuali e moderni. È importante anche fissare nuovi limiti di velocità a 30 km orari per tutelare la sicurezza urbana, in primis di bici e micromobilità, vittime di una strage che si consuma quotidianamente”.