Negli Usa l’indice dei prezzi al consumo ha evidenziato, su base annuale, un rialzo del 3,4%, superiore rispetto alle attese del mercato fissate al 3,2% (a novembre al 3,1%). Su base mensile l’inflazione ha mostrato una variazione del +0,3% (aspettative fissate per un +0,2%). L’indice core (ovvero esclusi energetici ed alimentari) ha registrato una crescita del 3,9% (previsioni del mercato al 3,8%, a novembre +4%) e su base mensile l’aumento dei prezzi core è stato pari allo 0,3%, in linea con le attese.
“Le cifre sull’andamento dei prezzi al consumo hanno evidenziato pressioni inflazionistiche ancora forti. Tenendo conto anche dei numeri robusti sul mondo del lavoro crediamo che le possibilità che il FOMC, la commissione operativa della Federal Reserve possa decidere di tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi, siano molto basse”, commenta Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia. “A nostro avviso rimane molto più probabile lo scenario che prevede un taglio del costo del denaro da parte della Fed nelle riunioni di maggio/giugno. I mercati finanziari scontano ormai da parecchie settimane una diminuzione dei tassi di interesse già nel meeting del FOMC di marzo”.