Infrastrutture, Conforti (Psa): Servono corridoi, cambiamento climatico ok per Genova

Marco Conforti, da novembre nuovo presidente di Psa Italy, società che gestisce il più grande terminal merci del porto di Genova. Per il futuro si attende una svolta, soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture ferroviarie. “È molti anni che i progetti ci soddisfano. Purtroppo continua ad essere insoddisfacente la realtà”, dice in una intervista a La Stampa. Il cantiere del Terzo Valico è ripreso,quello della Torino-Lione avanza: “Sono notizie molto positive ma non sufficienti. Per i passeggeri e per i giornali quel che conta è la realizzazione di una grande opera, che sia il passaggio sotto gli Appennini o sotto il Moncenisio. Per noi no”, aggiunge. E spiega perché: “Per noi conta il corridoio. Se faccio una galleria lunghissima, un’opera di ingegneria meravigliosa, ma fuori dal tunnel ci sono binari vecchi e tortuosi, quella galleria non serve. Per me è decisivo che sia a posto tutto il corridoio”. E ancora: “Sarà così ma chissà quando. Il Terzo Valico dovrà essere pronto entro il 2026, se no perdiamo i fondi del Pnrr. Per questo credo che ce la faremo. Ma dopo? Se manca anche solo un metro di nuovo binario per me quel corridoio non c’è. Si dice che il tracciato da Genova al confine svizzero sarà pronto nel 2032. Per i prossimi 8 anni la situazione non cambierà”. Conforti parla poi del cambiamento climatico, che incide sui trasporti: “Una parte significativa dei container che sbarcano nei porti del Mar Nero raggiunge il cuore del Vecchio Continente sulle chiatte che risalgono i grandi fiumi tedeschi. Il cambiamento climatico, abbassando il livello dell’acqua nei fiumi, manda in crisi il sistema: le chiatte si arenano. Con i nuovi corridoi avrebbe senso sbarcare più container a Genova. Risparmiando il tempo della circumnavigazione dell’Europa e raggiungendo da sud le aree della Germania che le chiatte non raggiungono più”.