Il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch è a Roma per rappresentare il Re Mohammed VI al vertice Italia-Africa. Insieme ai rappresentanti europei (dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel), alla direttrice dell’Fmi, Kristalina Giorgieva, e al direttore generale della FAO Qu Dongyu, da parte africano stanno partecipando al summit in corso almeno 50 delegazioni nazionali delle 54 presenti nel continente. Sono presenti più di venti capi di Stato, tra cui i presidenti della Tunisia e della Mauritania. Come riporta il sito le360, il vertice Italia-Africa è il primo di questo genere per un Paese dell’Ue e Roma auspica un nuovo approccio ideologico nei rapporto con l’Africa, che deve essere pienamente compreso.
Per la Francia, i suoi vertici regolari organizzati con i paesi africani ruotano attorno a temi di cooperazione globale: “impegno dei cittadini, imprenditorialità e innovazione, istruzione superiore e ricerca, cultura e sport” (come cita il Ministero francese dell’Europa e degli Affari Esteri). La Francia ha preferito ritirarsi dal continente per diversi anni piuttosto che intrecciare lì la sua strategia economica del 21° secolo. Con questa conferenza il governo italiano presenta il suo nuovo piano strategico e rivaluterà l’approccio del Paese nei confronti del continente africano. Questa è ormai una delle priorità della premier Giorgia Meloni che dovrebbe farne un punto centrale del G7 che presiederà il prossimo giugno.
Concretamente, l’Italia proporrà un ambizioso programma di investimenti incentrato sugli scambi economici e sui partenariati nel settore energetico. Nell’Ue, il paese cerca di posizionarsi in pole position, per allontanare la Spagna nella sua corsa in Africa, il vicino iberico che ha già iniziato a stabilire forti legami con il Marocco, prima di iniziare la sua seconda fase nel continente, chiamata “Piano Africa 3”, adottato dal governo di Pedro Sánchez nel 2019.
Per l’Ue, questo approccio italiano coincide con gli obiettivi della propria agenda espressi nella “Strategia di politica estera globale” dove per la prima volta Bruxelles considera l’Africa come un’opportunità e non come una fonte di minacce.
Aziz Akhannouch a Roma parlerà davanti all’élite politica ed economica del vertice per presentare le prerogative del Regno del Marocco: in privato incontrerà importanti protagonisti del nuovo corso dell’Europa.
Nel luglio 2023, l’attuale ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, si è recato in Italia per una sessione di lavoro con il suo omologo Antonio Tajani, al termine della quale è stato firmato un piano d’azione strategico multidimensionale tra i due Paesi. “L’Italia desidera operare in Africa con il Marocco – aveva spiegato Bourita – che considera il principale attore del Mediterraneo, a favore della sua stabilità e delle iniziative che intraprende, su incarico di Sua Maestà il Re, in diversi settori”.
L’Italia, che il sito marocchino definisce “punta di diamante dell’UE”, sa che deve fare affidamento su partner affidabili, reti finanziarie credibili e diplomazie a lungo termine che hanno conquistato la fiducia dei paesi africani. Solo il Marocco, con i rami pendenti in Europa e le radici profonde in Africa, può oggi svolgere questo ruolo di trampolino di lancio. E ha anche il vantaggio di essere un partner privilegiato dell’UE che conterà su di lei per far avanzare le sue pedine nel Sud.