Moda, grandi marchi più attenti a sostenibilità: -30% emissioni tra aziende europee

Cresce l’attenzione alle tematiche Esg da parte dei principali gruppi mondiali della moda che si impegnano con sempre più incisività per un futuro più sostenibile e per la salvaguardia dell’ambiente. E’ quanto emerge dal nuovo report sulla moda che analizza i dati finanziari e di sostenibilità delle 80 maggiori multinazionali della moda con ricavi superiori a un miliardo di euro ciascuna (di cui 37 hanno sede in Europa, 29 in Nord America, 12 in Asia e due in Africa) e delle 175 maggiori aziende moda Italia con fatturato individuale superiore a 100 milioni.



Dal rapporto emerge che diminuiscono le emissioni di CO2 (da 1.239 tonnellate di CO2 per un milione di fatturato nel 2021 a 1.055 nel 2022; -15%), con le aziende europee (-30%) che sovraperformano quelle nordamericane (-11%). Anche i rifiuti prodotti diminuiscono (da 2,8 tonnellate per un milione di fatturato nel 2021 a 2,5 nel 2022; -11%) e i big europei (-19%) risultano più virtuosi di quelli nordamericani (+2%). La quota di rifiuti riciclati aumenta (dal 70,1% nel 2021 al 73,9% nel 2022) ed è pari al 72,8% per le aziende europee (+3,5 p.p. sul 2021) e all’84,9% per i gruppi statunitensi (+0,2 p.p. sul 2021). Si incrementa il ricorso alle fonti rinnovabili (dal 55,6% nel 2021 al 60,6% nel 2022), con i big europei ancora una volta più virtuosi di quelli nordamericani (70,5% vs 50,0% nel 2022). In calo i consumi idrici del 18% (da 316 m3 di acqua consumata per un milione di fatturato nel 2021 a 258 nel 2022); solo in questo caso risultano più virtuosi i gruppi nordamericani (-19%) rispetto a quelli europei (-16%).