Il vertice Italia-Africa del 29 gennaio è stato un “successo totale”, a tutti i livelli. Ne è convinto Youssef Balla, ambasciatore del Marocco a Roma, che sul Piano Mattei si dice “fiducioso“.
A decretarne il successo, spiega, la “qualità dei capi delegazione che hanno rappresentato i loro paesi, sia a livello organizzativo, sia a livello politico“. Il vertice ha riunito più di 40 paesi africani, ricorda, e diverse istituzioni europee, “dimostrando l’interesse e l’impegno reciproci tra i due continenti”.
Cosa è emerso dal summit?
L’importanza che l’Italia attribuisce al partenariato con i Paesi del continente africano. Il vertice è stato l’occasione per presentare iniziative ambiziose e innovative per rafforzare la cooperazione e il partenariato tra Italia e Africa, programmando massicci investimenti in infrastrutture, tecnologie e competenze necessarie per uno sviluppo sostenuto in Africa e contribuire alla lotta al cambiamento climatico, alla creazione di posti di lavoro e alla povertà riduzione nel continente africano. La maggior parte dei partecipanti al vertice ha riconosciuto il desiderio dell’Italia di promuovere un partenariato paritario con l’Africa, basato sul rispetto, la solidarietà e la responsabilità condivisa. Anche le istituzioni europee hanno espresso la loro disponibilità a collaborare con l’Italia e l’Africa per realizzare questi progetti strategici. Le iniziative promesse ai vertici sono flessibili e possono essere arricchite e migliorate attraverso il dialogo e la cooperazione tra le parti interessate. Il vertice offre un’opportunità unica per rafforzare i legami storici e culturali tra Italia e Africa e per costruire insieme un futuro più verde, più prospero e più pacifico.
Pensa che il Piano Mattei sia, per l’Africa, più un’opportunità o un rischio, a causa dello spettro di di nuovo colonialismo?
Penso che sia un’iniziativa ambiziosa, che mira a rafforzare il partenariato tra Italia e Africa in diversi ambiti, come l’energia, lo sviluppo, la sicurezza, l’istruzione. Questo piano offre all’Africa e all’Italia l’opportunità di trarre reciproco vantaggio dalla solidarietà e dalle competenze, nel rispetto della sovranità e delle priorità di ciascun Paese e come partner. A questo proposito, l’Africa deve far sentire la propria voce e difendere i propri interessi nel quadro del piano. Il Piano Mattei è quindi un’occasione per l’Africa e l’Italia di impegnarsi in un partenariato vincente, basato sul rispetto reciproco e sul comune interesse.
Rabat avrà un ruolo centrale nell’attuazione del Piano?
Il Marocco è innanzitutto fiducioso nelle potenzialità offerte dal Piano Mattei, come dimostra la presenza di alto rango, in questo caso il Capo del Governo che rappresentava Sua Maestà il Re. La scelta del Marocco di avviare un grande centro di eccellenza per la formazione sulle energie rinnovabili, a Tangeri, è un’ulteriore prova dell’importanza del Regno e del ruolo centrale che è chiamato a svolgere nell’attuazione di questo piano. L’Italia e il Marocco dispongono anche di alcune risorse istituzionali per un’attuazione efficace e rapida di questo piano, in particolare il partenariato strategico firmato nel 2019 e il relativo piano d’azione firmato l’anno scorso. Infine, per garantire una migliore sinergia tra il Piano Mattei e il Marocco diversi asset: il Marocco ha un potenziale significativo nelle energie rinnovabili, in particolare solare ed eolica, con ambizioni e potenziale in termini di idrogeno verde; la strategia energetica del Marocco, lanciata nel 2009, che mira ad aumentare la quota di energie rinnovabili nella potenza elettrica installata a oltre il 52% nel 2030. L’attuazione del piano può aiutare il Marocco ad accelerare il completamento di questo obiettivo; il Marocco è anche un partner strategico dell’Unione Europea, con la quale ha firmato un accordo di partenariato verde, che mira ad accelerare la convergenza sulle questioni ambientali, climatiche e di sviluppo sostenibile; il Marocco svolge anche il ruolo di facilitatore e leader regionale, che condividendo la propria esperienza e know-how con altri paesi africani, attraverso programmi di cooperazione triangolare, sostiene questi paesi nella loro transizione energetica e promuove l’integrazione regionale che può anche rientrare negli obiettivi del Piano Mattei.
Il Piano Mattei prevede cinque priorità di intervento, ma il Continente è molto vasto.
Ovviamente, per attuare queste priorità in un continente vasto come l’Africa, sarà necessario mobilitare ingenti risorse finanziarie, sia pubbliche che private, e coordinare le azioni dei diversi attori coinvolti, in particolare le istituzioni europee, i governi africani, le organizzazioni delle autorità regionali, imprese, Ong e società civile. Dobbiamo fare affidamento su altre risorse istituzionali e iniziative già esistenti e, a questo proposito, il partenariato che abbiamo avviato nell’ambito del vertice potrebbe essere implementato nell’ambito di una sinergia globale con altre iniziative lanciate dal Marocco. Ad esempio, il gasdotto Marocco-Nigeria: progetto strategico che mira a trasportare il gas naturale dalla Nigeria al Marocco e all’Europa, attraversando una dozzina di paesi africani lungo la costa atlantica e un progetto strategico che potrebbe essere complementare al piano Mattei, in particolare nel settore settori dell’approvvigionamento e della sicurezza energetica Iniziativa Atlantica del Marocco: progetto lanciato dal re Mohammed VI per promuovere l’accesso dei paesi del Sahel all’Oceano Atlantico, fornendo loro infrastrutture stradali, portuali e ferroviarie marocchine, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione regionale, lo sviluppo economico e sociale e l’ecologia transizione della regione del Sahel, potrebbe servire anche agli obiettivi del Piano Mattei.