Sussidi pubblici e ritiro pesticidi, von der Leyen risponde alle proteste agricoltori

La presidente della Commissione Ue annuncia di voler proporre "il ritiro" della proposta legislativa sui pesticidi: “Ma serve modello di produzione più sostenibile”

Prima le deroghe per la Pac sui terreni coltivati, poi la promessa di alleviare gli oneri amministrativi della Politica agricola comune. E’ dal podio del Parlamento europeo di Strasburgo, dove questa mattina sono attese nuove proteste da parte degli agricoltori, che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annuncia di voler compiere altri passi per andare incontro alle richieste dei trattori arrabbiati con l’Europa per politiche troppo green. Dai sussidi pubblici sostenerne il reddito al ritiro della proposta di regolamento sul taglio dei pesticidi.

Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, che forse non abbiamo presentato in modo convincente”, ha incalzato la leader tedesca davanti agli eurodeputati, spiegando che è necessario un “incentivo reale che vada oltre la semplice perdita di rendimento”. Secondo la presidente i sussidi pubblici “possono fornire tali incentivi e, ad esempio, un’etichettatura premium, in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori”. Ma non si è limitata a questo.

La proposta di regolamento Sur (Sustainable use of pesticides) sul taglio dell’uso dei pesticidi è “diventata un simbolo di polarizzazione: è stata respinta dal Parlamento europeo e anche in Consiglio non si registrano più progressi. Per questo motivo proporrò al Collegio di ritirare la proposta”, ha detto von der Leyen sottolineando che il “tema rimane” ma per andare “avanti è necessario un maggiore dialogo e un approccio diverso”. Su questa base, la Commissione “potrebbe” presentare una nuova proposta “molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate”, ha aggiunto.

L’annuncio di von der Leyen arriva da Strasburgo, proprio da dove a novembre scorso la sua proposta era stata bocciata in prima lettura dagli eurodeputati avviando un iter che di fatto ha messo in stallo il dossier. L’Aula aveva respinto con sorpresa di molti la relazione dell’eurodeputata dei Verdi, Sarah Wiener, che avrebbe rappresentato il mandato dell’Eurocamera nei negoziati con gli Stati membri. Si era chiusa così la prima lettura del Parlamento sul dossier senza maggioranza per emendare il testo della Commissione. Il dossier era così passato nelle mani degli Stati membri, senza essere mai messo in agenda dalla presidenza spagnola e ora belga in assenza di una maggioranza qualificata per approvarlo.

La proposta sarebbe slittata direttamente alla prossima legislatura, ma la Commissione, in quanto titolare dell’iniziativa, ha la possibilità di ritirarla in ogni momento. E lo ha fatto. La proposta di regolamento della Commissione europea è stata avanzata a giugno 2022 nel quadro della Strategia Farm to Fork per dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi chimici entro il 2030 (sulla base della media del periodo 2015-2017) in Ue come obbligo vincolante e vietare l’uso di pesticidi in tutte le aree “sensibili” urbane, dai parchi alle scuole.

Un messaggio che dal podio von der Leyen lancia direttamente agli agricoltori, quelli che poco dopo le dieci della mattina si sono riuniti fuori dall’Emiciclo di Strasburgo. Poco più di cinquanta i trattori parcheggiati lungo il viale che costeggia l’edificio che ospita il Parlamento europeo nella capitale alsaziana e circa un centinaio i manifestanti che sono attesi nell’arco della mattinata per protestare contro politiche comunitarie considerate troppo stringenti in termini ambientali e contro i rincari dei prezzi del carburante agricolo. La polizia francese, schierata da questa mattina presto, ha recintato e bloccato il passaggio a diverse decine di metri dall’ingresso principale dell’Eurocamera.