Antonio Onorati, dell’Associazione Rurale Italiana (Ari) sono contrari all’uso dei pesticidi e all’adozione degli Ngt. Martedì hanno protestato a Strasburgo, per chiedere che il Parlamento rigettasse la proposta di deregolazione di quelli che considerano come i nuovi Ogm. E per chiedere una riforma della Politica Agricola Europea (Pac): “Noi chiediamo di fermare la corsa all’ingrandimento continuo delle aziende: è vero che le economie di scala possono essere positive, ma se si incoraggiano e si finanziano solo i grandi, i giovani non possono entrare nel mercato. La Pac dovrebbe sostenere maggiormente gli agricoltori che non vogliono ingrandirsi”, spiega a Repubblica. E poi aggiunge: “Il 52,85% degli agricoltori Ue prende tra 0 e 1250 euro. Lo 0,01% delle aziende (sono quelle di grandi dimensioni) riceve il 12,25% dei fondi, oltre 500 mila euro a testa. Le risorse andrebbero distribuite invece anche tenendo conto del lavoro e del modello sostenibile”. Onorati poi affronta un altro tema caldo: “Noi non stiamo difendendo l’autarchia, ma riteniamo che ogni Paese debba avere la possibilità di scegliere cosa produrre, e cosa mangiare, con sistemi di etichettatura che funzionino. Aprire in modo incondizionato il mercato europeo al commercio globale significa legarci mani e piedi a meccanismi che non siamo in grado di controllare”.