Ripartono rinnovabili: bando incentivi Gse assegna 1 Gw grazie a revisione prezzi
La svolta al tredicesimo bando: a quello precedente su1.315 MW in asta erano state presentate richieste per 177,3 MW, meno del 15%. Il ministro Pichetto: "Proseguire in questa direzione, accelerando la produzione da energia pulita”.
L’undicesimo bando Gse che aveva assegnato gli incentivi alle rinnovabili elettriche aveva registrato richieste nettamente inferiori all’offerta disponibile: più o meno fu assegnato circa il 20% della potenza, 449,4 MW su 2.149,5 MW messi a disposizione. Al 12esimo bando era andata anche peggio: su oltre 1.315 MW in asta erano state presentate richieste solo per 177,3 MW, meno del 15%. Gli esiti del 13esimo bando invece indicano una svolta. Come comunicato dal Gse, sono stati assegnati 1.041 MW di potenza a impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici, su 1.627 MW di potenza messa a disposizione, con una percentuale di richiesta che balza al 64%. Per effetto di questi risultati, la potenza complessivamente ammessa nelle 13 procedure gestite dal Gse sale a 7,3 GW, pari a oltre il 91% degli 8 GW di potenza disponibile previsti. La partecipazione alla procedura, relative alle aste del 17 ottobre 2023 – “spinta dall’adeguamento all’inflazione delle tariffe di riferimento e dall’introduzione di una maggiore flessibilità nei meccanismi di riallocazione dei contingenti”, sottolinea ancora il Gse – ha registrato 163 domande di accesso, tra aste e registri, per un totale di circa 1.125 MW richiesti.
Da anni le aste non riscuotevano successo, a causa della burocrazia, che allunga i tempi per il rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di impianti rinnovabili, e per la necessità di adeguare le tariffe all’inflazione. Con vari decreti nel 2023 si è tentato di accelerare gli iter. Ad esempio la Via, Valutazione di impatto ambientale, non sarà più necessaria fino al 30 giugno 2024 per installare impianti fotovoltaici, quelli destinati allo stoccaggio dell’energia elettrica prodotta da fonti green e per ristrutturare/potenziare impianti esistenti, sia fotovoltaici sia eolici. Poi il decreto ha ampliato le aree in cui poter installare gli impianti alimentati da energie green. Liberalizzata quasi completamente, inoltre, la realizzazione di impianti in campagna: in pratica, ad eccezione delle aree protette o incluse nella Rete Natura 2000, l’installazione dei pannelli nelle aree agricole è libera. Infine i valori delle tariffe incentivanti di riferimento sono stati aggiornati da parte dal Gse stesso su base mensile “facendo riferimento all’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività” calcolando i rincari dal 2019.
“I risultati del tredicesimo bando per gli incentivi alle rinnovabili sono indubbiamente positivi. Bisogna proseguire in questa direzione per rafforzare la decarbonizzazione, accelerando la produzione da energia pulita”, commenta Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. La partecipazione, sottolinea, “testimonia l’attenzione per i progetti che dovranno contribuire alla transizione energetica”. E su questo “importante risultato“, assicura Pichetto, “incide non solo l’adeguamento all’inflazione delle tariffe di riferimento, ma anche l’attività istruttoria del Gse e la conseguente riduzione del tasso di rigetto, dovuta a una maggiore interlocuzione con gli operatori. La crescita delle rinnovabili è uno strumento indispensabile per decarbonizzare e per garantire la sicurezza energetica del Paese: continueremo a lavorare senza sosta per la loro affermazione”.
Soddisfatta anche Anev, l’associazione delle imprese eoliche. “Deve essere sottolineato come l’adeguamento delle tariffe poste a base d’asta, fortemente voluto dall’Anev che ne ha fatto una battaglia lunga alcuni anni e finalmente vinta, ha portato ad una partecipazione molto maggiore delle procedure precedenti a beneficio del sistema”, rileva Anev. “Altro elemento da sottolineare poi è l’assegnazione di moltissima potenza (79 progetti pari a 1.001,00 MW in Asta e 63 progetti per 40,10 MW a Registro) grazie all’attivazione da parte del Gse della possibilità di utilizzare potenza di contingenti inutilizzati per recuperarli dove necessario. Questo intervento – continua l’associazione che raggruppa le aziende che operano nell’energia del vento – è molto apprezzabile e dimostra la volontà del Gse di supportare il raggiungimento degli obiettivi settoriali”.