Case green, Euro 7, Ia, emissioni industriali. La settimana al Parlamento Ue

È densa l'agenda della sessione plenaria dell'11-14 marzo, con una serie di votazioni su alcuni file legislativi che hanno dimostrato di poter essere controversi o decisivi per il futuro dell’Unione

Intelligenza artificiale, ‘case green’, Euro 7, dichiarazioni ecologiche ingannevoli, emissioni industriali di allevamenti intensivi, resilienza informatica. È particolarmente densa l’agenda della sessione plenaria del Parlamento Europeo dell’11-14 marzo, con una serie di votazioni su alcuni file legislativi che soprattutto nell’ultimo anno hanno dimostrato di poter essere controversi o decisivi per il futuro dell’Unione. Gli eurodeputati si stanno preparando alle battute finali della legislatura, e queste si configurano come le ultime occasioni per testare le intese tra gruppi politici in vista della campagna elettorale per le europee del 6-9 giugno.

Si comincia subito lunedì (11 marzo) con il dibattito sul Cyber Resilience Act, la prima legislazione a livello Ue sulla resilienza informatica. L’intesa raggiunta il 30 novembre dello scorso anno dal relatore Nicola Danti (Italia Viva) con i negoziatori del Consiglio sarà sottoposta al voto dell’emiciclo di Strasburgo martedì (12 marzo). Sempre lunedì (con voto martedì) andrà in scena il confronto in Aula su un tema che in Italia è stato particolarmente criticato: la revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, la cosiddetta ‘direttiva case green’. Dopo il semaforo verde dalla commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia (Itre), la maggioranza sarà testata all’emiciclo di Strasburgo sul via libera finale all’accordo che ha mantenuto l’impianto generale della proposta della Commissione Ue: a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero – mentre per gli edifici pubblici a partire dal 2028 – con l’intero patrimonio edilizio climaticamente neutro entro il 2050.

Attesi passi in avanti (ma non ancora conclusivi) sulla direttiva sulle dichiarazioni ecologiche, le nuove regole per verificare le affermazioni a tema ambientale delle aziende e proteggere i consumatori da pubblicità ingannevoli. Dopo il dibattito di lunedì pomeriggio, il voto per il via libera alla posizione negoziale del Parlamento Ue sulla direttiva che integra quella gemella contro il greenwashing (già approvata a gennaio) è previsto per martedì, anche se il dossier sarà ripreso dopo le elezioni europee per l’avvio dei triloghi con il Consiglio. I riflettori saranno puntati martedì all’ora di pranzo anche sul voto sulla direttiva sulle emissioni industriali. Lo strumento legislativo concordato a fine novembre per regolare l’inquinamento provocato dagli impianti industriali – compresi gli allevamenti intensivi di bestiame, responsabili per la produzione di ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, il metano e biossido di carbonio – potrebbe diventare un nuovo terreno di scontro politico di fronte all’ondata di proteste degli agricoltori europei nell’ultimo mese e mezzo.

Si entra poi nel vivo con il dossier più cruciale per il futuro dell’Unione: l’Atto Ue sull’intelligenza artificiale, la prima legislazione al mondo che disciplina gli usi e gli sviluppi delle nuove tecnologie. Il testo dell’intesa – raggiunta al termine di una maratona negoziale di 36 ore a inizio dicembre dai co-relatori Brando Benifei (Pd) e Dragoș Tudorache con i negoziatori del Consiglio – martedì sarà presentato in plenaria e votato il giorno seguente. Se questo voto non sembra creare grossi problemi a Strasburgo, sarà invece da prestare attenzione a quello (sempre mercoledì) sui nuovi standard Euro 7 per ridurre le emissioni inquinanti e fissare requisiti di durata delle batterie per autovetture, furgoni, autobus e camion. Il Parlamento Ue ha già mostrato di poter spaccare la maggioranza su questo dossier, che ora è arrivato all’ultimo step dopo l’accordo politico che ha di molto annacquato le ambizioni iniziali della Commissione.