“I governi adesso hanno tempo fino alla fine del 2025 per presentare i loro piani. E poi, a partire dal 2026, la Commissione li esaminerà per capire se sono compatibili con l’obiettivo di raggiungere la neutralità di emissioni climatichedegli edifici entro il 2050. Quanto agli eurodeputati, mi dispiace far notare che abbiamo avuto molti incontri e quattro triloghi, e la relatrice ombra Isabella Tovaglieri non si è mai presentata per seguirli. Gli altri deputati italiani, di altre forze politiche, sono intervenuti, sollevando obiezioni che sono in parte state accolte”. Così Ciaran Cuffe, l’eurodeputato dei Verdi relatore della direttiva sulle case green. In una intervista a Repubblica aggiunge sui finanziamenti ad hoc: “Ci sono i fondi di coesione, quelli del Social climate fund e i fondi del Pnrr: nel mio Paese una parte importante di queste risorse è stata usata proprio per la ristrutturazione degli edifici”. Poi sulla contestazione avuta in aula: “Essere un deputato al Parlamento europeo è un lavoro serio: io credo che chi si comporta così possa essere definito nella vostra lingua ‘un fannullone'”. E ancora: “E’ una grande opportunità. E darà molto lavoro, qualificato e non qualificato. Migliorando enormemente la qualità dell’aria: gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra. E la maggiore mortalità che si è avuta in Italia durante la pandemia è anche da collegare all’inquinamento. Se ristrutturiamo gli edifici e installiamo sistemi di riscaldamento e raffreddamento puliti, la qualità dell’aria migliorerà”.