“Per come si era messa la questione 7-8 mesi fa è andata bene e comunque se i cittadini europei hanno ottenuto migliori condizioni e più flessibilità è grazie alle proposte dell’Italia”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sulla direttiva case green. “Secondo noi questi interventi andavano collegati ad un piano più ampio e alla previsione di una maggiore flessibilità a livello di singole nazioni, perché i vincoli che sono stati posti, almeno per quanto riguarda l’Italia (ma questo può valere anche per la Francia) non tengono conto della struttura dei fabbricati e del fatto che quasi i 2/3 ha più di settant’anni, sia della condizione di ultra frazionamento della proprietà, posto che la caratteristica italiana è quella di avere oltre l’80% di famiglie che sono proprietarie di immobili”, continua il ministro. E ancora: “Calato nella realtà l’obiettivo di risparmio energetico richiede un grande piano di intervento nazionale che il bilancio dello Stato italiano fatica a sostenere. Non c’è più la pazzia di portare tutti in classe D entro il 2033, ma certamente è un qualcosa di molto ambizioso, se vogliamo anche stimolante”.