Non solo indimenticabile stella del cinema, ma anche impegnato a livello politico e ambientale. Marlon Brando, nato a Omaha (Nebraska) il 3 aprile 1924 e scomparso a Los Angeles il 1 luglio 2004, è entrato nella storia del grande schermo ed è stato ed è ancora oggi una fonte di ispirazione per molti colleghi e per le nuove generazioni di attori. In occasione del centenario della sua nascita, la piattaforma di streaming europea arte.tv gli dedica il documentario ‘Il Paradiso di Marlon Brando’, che ripercorre la sua carriera e il suo impegno per l’ambiente e per la società.
Candidato otto volte al Premio Oscar, portò a casa due statuette come migliore attore protagonista: la prima per ‘Fronte del Porto’ (1954), di Elia Kazan, e la seconda per ‘Il Padrino’, di Coppola. E proprio in occasione degli Oscar del 1973 svelò al mondo uno dei suoi lati inediti, quello legato all’impegno politico per i diritti civili: per mostrare la sua vicinanza alla causa delle minoranze e, in particolare, dei nativi americani, non ritirò la sua seconda statuetta, ma incaricò un’attrice e attivista di origine apache di partecipare alla cerimonia e di tenere al suo posto un discorso di denuncia contro il trattamento riservato ai nativi americani.
Qualche anno prima, l’attore condivise con il mondo anche la sua grande passione per la scienza e l’attenzione nei confronti dell’ambiente. Nel 1966 acquistò l’atollo di Tetiaroa, in Polinesia Francese, con l’obiettivo di sviluppare un “laboratorio ecologico” per condurre ricerche e realizzare una riserva marina. Il documentario ‘Il Paradiso di Marlon Brando’ racconta di questo piano ambizioso (che conobbe molti ostacoli) e svela gli altri aspetti inediti del leggendario volto di Hollywood.