Secondo quanto si apprende da fonti a Bruxelles, in caso di accordo a ribasso tra i 27 ambasciatori Ue alla riunione del Coreper di mercoledì sulla proroga delle misure di liberalizzazione commerciale autonome (Atm) per l’Ucraina fino al 5 giugno 2025, le perdite per Kiev sarebbero pari a 1,2 miliardi di euro se comparati alla proposta iniziale della Commissione Europea.
Rispetto ai 2 miliardi di benefici annui calcolati dai servizi del Berlaymont, le fonti riferiscono che con quanto emerso dal trilogo tra Parlamento e Consiglio dell’Ue si scende a 1,7 miliardi, ma con le richieste di Francia, Polonia e Ungheria si potrebbe scendere fino a 800 milioni. La richiesta sull’inclusione del grano tra i prodotti che possono far scattare i ‘freni di emergenza’ in caso di perturbazioni del mercato varrebbe 700 milioni, mentre la richiesta di considerare il 2021 (e non il 2022-2023) come anno di riferimento per l’attivazione dei ‘freni di emergenza’ 200 milioni di euro.