“La crescita riprenderà vigore, ma occhio alla situazione globale. Sebbene la crisi del Mar Rosso sia gestibile, l’incertezza geopolitica rimane elevata e fare programmazione industriale resta difficile”. Lo dice Andrea Illy, numero uno di Illycaffè. In una intervista a La Stampa aggiunge: “Serve più parternariato pubblico-privato per il green. È per questo che punto a creare un fondo da un miliardo di dollari l’anno per le colture del caffè”. Illy entra nel dettaglio e dice che rispetto alla crisi del Mar Rosso: “Il rischio sistemico è la testimonianza di tutti i danni che possono accadere nel mondo in modo contemporaneo. La situazione nel Canale di Suez è tutto sommato gestibile. Per noi è un problema per l’esportazione di caffè tostato verso l’Asia, ma non vediamo troppi problemi sotto questo fronte. Di contro, per la materia prima c’è già qualche problema con gli approvvigionamenti dall’Etiopia. Ma è in generale, quando parliamo di commodity agricole, l’impatto della crisi climatica che preoccupa di più. In fondamentali, in molti casi, sono assai tirati. E bisogna adattarsi”. Il punto di svolta potrebbe essere “adattamento dell’irrigazione, delle piantagioni, delle colture. Ma questo processo di adattamento non è gratis. I costi di produzione aumentano mentre la produttività tende a non incrementare. Questo si riflette sull’aspettativa futura del prezzo di quel bene”.