Meno auto e più sostenibilità, attraverso politiche e aziono di breve periodo volte a ripensare gli spostamenti urbani in chiave eco-compatibile. In estrema sintesi: ‘groene deal’, la versione fiamminga del Green Deal europeo per i trasporti di città. Più di 60 città, insieme ad aziende e sviluppatori immobiliari hanno firmato il patto di Gand la mobilità condivisa, un accordo che definisce le ambizioni verdi delle Fiandre, una delle tre regioni del Belgio. Tra gli obiettivi la creazione, entro la fine del 2027, di una rete di settemila auto condivise in tutta la regione, e un totale di oltre 100mila persone disposte a mettere in comune il proprio mezzo, da condividere con colleghi, amici e anche sconosciuti di città. Nessun obbligo di legge, ma veri e propri vincoli morali.
I Green Deal del Belgio fiammingo sono un’iniziativa del governo della Fiandre per rendere più sostenibili organizzazioni, aziende e settori. La loro particolarità sta nella natura volontaria degli accordi, volti a progetti di breve termine. Nel caso specifico del car-sharing, l’esperimento provato nella regione ha già dato i suoi frutti. Alla fine del 2023 si registravano 4.159 auto condivise nelle Fiandre, il 31,5% in più rispetto all’anno precedente. La ricerca svolta dalle autorità locali mostra che ogni auto condivisa sostituisce da 3 a 10 auto private. Da qui l’impegno a insistere.
Per raggiungere una cultura della mobilità condivisa, i partner hanno concordato più di 300 azioni, tra cui la realizzazione di spazi auto comuni e biciclette condivise vicino alle case. Prevista inoltre anche la definizione di schemi giuridici chiari utili a dirimere controversie quando si verificano incidenti. Non mancano poi campagna di sensibilizzazione sui sistemi di condivisione.
Il Green Deal delle Fiandre è sostenuto dal dipartimento dell’Ambiente del governo fiammingo. L’iniziativa per la partnership è arrivata da stakeholder come la rete di car-sharing Autodelen.net e Netwerk Duurzame Mobiliteit, una rete di organizzazioni che sostengono la mobilità sostenibile. Anche l’Associazione professionale belga del settore immobiliare è alla base del piano.
L’associazione afferma che i parcheggi nei nuovi sviluppi residenziali non vengono sempre venduti, rappresentando uno scarico finanziario e un’occasione mancata per fornire più spazi verdi. “Soprattutto nelle città, possiamo utilizzare gli spazi di questi parcheggi invenduti per creare ambienti residenziali più verdi e più vivibili con più spazio per giocare e vivere”, sottolinea ministro dell’Ambiente fiammingo Zuhal Demir, che sta finanziando il Green Deal.