“Quest’anno le rinnovabili italiane rischiano di andare a sbattere”. Lo dice Davide Chiaroni, responsabile del Renewable Energy Report 2024 dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano. In un colloqio con il Corriere Economia, Chiaroni spiega l’ostracismo nei confronti dei grandi impianti rischia di spegnere la grande spinta: “E’ un rischio che non possiamo correre, anche per l’impatto positivo che le rinnovabili hanno sull’economia del Paese: nel 2023 hanno contribuito a generare un volume d’affari di 9-10 miliardi di euro, il 60% dei quali, secondo la nostra analisi, rimasto ad aziende localizzate in Italia, e un altro 20% comunque in Europa”. E ancora. “Lo stop si rischia con l’esaurimento della coda del superbonus, che ha alimentato la crescita dei piccoli impianti, e l’assenza di un sistema di aste con tariffe in linea con il reale costo degli impianti, per sostenere la ripresa degli investimenti nelle grandi taglie”. Chiaroni prevede per quest’anno un installato attorno ai 3 gigawatt, la metà dell’anno scorso: “Nel 2025-2026 ci attendiamo un forte rallentamento delle installazioni — rileva —. Nel biennio non si andrà oltre gli 1-1,5 gigawatt l’anno per il fotovoltaico e ai 400-500 megawatt per l’eolico, ben distanti dai 7 gigwatt e 2 gigawatt, imprescindibili per gli obiettivi al 2030”.