“Le piccole imprese? Sono molto reattive, pronte a crescere sui mercati internazionali e ormai consapevoli delle due transizioni sempre più intrecciate, quella digitale e quella ambientale. Si tratta di saperle ascoltare e accompagnarle”. Così Regina Corradini D’Arienzo, amministratrice delegata di Simest, la società del gruppo Cdp che affianca le imprese nell’internazionalizzazione con strumenti agevolati o con investimenti partecipativi. “Nel primo quadrimestre siamo cresciuti di un ulteriore 3% dal 12% del ‘23, con un livello degli investimenti delle aziende salito del 18%. Abbiamo servito più di 3mila aziende, il doppio rispetto all’anno precedente, dal digitale alla manifattura”, spiega a Il Corriere della Sera. Il cuore di tutto “sono le filiere, solo così si può accompagnare nel cambiamento un maggior numero di imprese – aggiunge -. Per questo il nostro ruolo si sta ampliando a quello di advisor, soprattutto delle pmi, indirizzandone gli investimenti verso le geografie più interessanti. Con un punto: è decisiva la misurabilità degli obiettivi in sostenibilità e digitale. Per essere scelte sui mercati internazionali le imprese del made in Italy all’interno delle filiere devono presentarsi in modo strutturato. Per supportarle, bisogna fare sistema anche con i gruppi più grandi, spesso i capo-filiera”. E ancora: “Stiamo ragionando sul Vietnam, un Paese con grandi opportunità per crescere in Asia. E poi l’America Latina, valutiamo l’apertura di una sede in Brasile entro l’anno. Il punto è essere al fianco delle aziende. E stimolare la formazione del capitale umano”.