“L’annuncio di Macron è stato discutibile soprattutto per il timing. In tre settimane adesso è difficile lavorare seriamente, i tempi sono cortissimi. Tutti i partiti corrono a cercare alleanze, che però si faranno più sui numeri che sui contenuti. Non c’è spazio per parlare di Russia, Gaza, bilancio, Europa”. Così Sylvie Goulard, presidente dell’Istituto franco-tedesco di Ludwisgburg. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge: “C’è uno scenario che potremmo definire all’italiana, con Giorgia Meloni che prima di conquistare il potere era molto critica verso la Francia e l’Europa ma poi ha accettato di sedersi al tavolo europeo, ha ricevuto, senza lamentarsi per quanto ho potuto vedere, gli importanti importi del Pnrr, ha scoperto che l’Europa può essere d’aiuto, e finora si è normalizzata. Il RN potrebbe iniziare a fare lo stesso: una normalizzazione non sufficiente per fare vivere l’Europa, ma almeno sarebbe una riduzione del danno”. E ancora: “Il motore franco-tedesco resta importante per l’Europa, e quindi c’è sorpresa e preoccupazione per quello che sta accadendo, specie per le conseguenze sull’economia e la sicurezza. Finora Giorgia Meloni si è mostrata atlantista, Marine Le Pen invece viene da una tradizione fortemente anti americana e ha preso un prestito dalla Russia di Putin. La prova della normalizzazione è la capacità di andare avanti sulla via europea, di fronte a nuove sfide”.