“Gli obiettivi di Pniec (il Piano integrato energia e clima, ndr) sono al 2030, poi nello scenario al 2050 c’è la parte di nucleare che può essere con una potenza dall’11 al 22 percento, rispetto a quello che sarà la produzione di quegli anni”. Così Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a margine del suo intervento a Get (Global Energy Transition) Congress & Exhibition 2024 in corso a Milano. “Vorrei ricordare – aggiunge – che il calcolo non viene fatto sulla produzione fissa attuale, ma rispetto a una tendenza di domanda di energia che al 2050 dovrebbe essere più del doppio di quella odierna. Quindi, con una previsione minima di 8 GW di nucleare si può dare un contributo rilevante che può andare al 15-20% della domanda di consumo… fa parte del mix energetico, non è sostitutivo delle rinnovabile, ma integra le rinnovabili proprio sulla valutazione che la caratteristica delle rinnovabili è l’intermittenza, quindi serve qualcosa che possa dare continuità”.