“Abbiamo le spalle al muro”. Lo dice il ceo di Sk On Lee Seok-hee ai dipendenti in una lettera filtrata all’FT in cui annuncia tagli. La società, quarto produttore mondiale di batterie, è “in stato d’emergenza”. SK On si era lanciata alla conquista dei mercati occidentali proponendosi come alternativa al made in China, riporta il Sole 24 Ore. Adesso, la crisi delle auto elettriche ha fatto scattare l’allarme. L’industria delle batterie è ancora orientata a servire soprattutto l’automotive, cui nel 2023 era destinato il 90% della produzione e degli investimenti. L’ago della bilancia però inizia a spostarsi, sottolinea ancora il quotidiano economico milanese. Hanno infatti avviato – o almeno annunciato – la riconversione di impianti tutti i cinque maggiori gruppi del settore: le cinesi CATL e BYD, che controllano oltre metà del mercato globale, e le sudcoreane LG Energy Solution (LGES), SK On e Samsung SDI, che insieme hanno una quota del 22%.