Nucleare, Liberali (Lu-Ve): Atomo verde, siamo pronti. Trattative con Ansaldo Energia

I sistemi di raffreddamento dei generatori di emergenza delle centrali nucleari, anche quelle di nuova generazione, servono per evitare danni in caso di disconnessione dalla rete elettrica. Sono diventati indispensabili dopo Fukushima, la centrale nucleare giapponese esplosa nel 2011 per mancanza di raffreddamento rapido. Questi sistemi il business di Lu-Ve Group, la società quotata delle famiglie Liberali e Faggioli che su questi prodotti ha vinto una commessa nel Regno Unito. Come riporta il Corriere Economia, la multinazionale di Varese, tra i maggiori costruttori mondiali di scambiatori di calore ad aria (con impieghi dal condizionamento alla refrigerazione industriale), diversifica ed entra nel mercato dell’energia nucleare. La commessa vale 27 milioni ed è per la centrale nucleare inglese di nuova generazione di Hinkley Point C, nel Somerset, costruita dai francesi di Edf. Attraverso la controllata Refrion, acquisita nel 2022, Lu-Ve fornirà i sistemi di raffreddamento dei generatori diesel di emergenza. “I primi lotti saranno consegnati nel 2025 — dice Matteo Liberali, presidente e ceo di Lu-Ve Group —. Sono macchine fatte per non essere usate ma devono essere perfette. Il progetto fornirà il 7% dell’energia elettrica del Regno Unito da fonti pulite. È un percorso di crescita che ci apre nuove opportunità, anche alla luce del Piano nazionale integrato energia e clima», il cui testo definitivo è stato inviato dal governo alla Commissione Ue il primo luglio.

Lu-Ve di recente ha acquisito Refrion, azienda che aveva già in pancia un accordo con la centrale di Hinkley Point, ma minore. “È uno dei motivi per i quali l’abbiamo rilevata — dice il ceo —. La commessa valeva sette milioni. L’apporto di maggiori competenze e la necessità di specifiche tecniche ci hanno permesso di rinegoziarla”. La fornitura prevista è di oltre 100 macchine e sono in corso tre trattative, C’è un tavolo aperto anche con Ansaldo Energia, “per sostituire gli impianti obsoleti con i reattori di nuova generazione”.