Moby Dick a ‘Suoni Controvento’: lo street artist del mare

Difende gli animali e l'ambiente ma non gli 'ecovandali': "L'arte non si tocca"

Sostenibilità e transizione green, ripartendo dai territori‘: è il titolo del panel di Suoni Controvento e Rai Umbria a cui prenderà parte Marco Tarascio, in arte Moby Dick, che si esibirà in una performance artistica giovedì 25 luglio, alle ore 18, presso la Biblioteca Sperelliana di Gubbio (PG). Tra gli altri ospiti, parteciperanno anche Roberto Della Seta, già presidente di Legambiente, e Chiara Biscarini, co-presidente della Cattedra Unesco sulla gestione e la cultura delle risorse idriche. L’ingresso è gratuito.

L’appuntamento è l’occasione per scambiare due chiacchiere con Moby Dick, uno dei più importanti street artist italiani e tra i primi occuparsi di natura e ambiente. Una delle principali tematiche nei suoi lavori sono gli animali marini e in via di estinzione. Date le tematiche animaliste e antispeciste che sposa abitualmente, viene chiamato il ‘Banksy degli animali‘. “Ho sempre amato l’ambiente – racconta a GEA – e per questo ho sempre collaborato in maniera attiva con associazioni nazionali e internazionali. A un certo punto ho preso particolarmente a cuore l’aspetto della protezione dei mari, delle balene, mi sono anche imbarcato con Sea Shepard”. E proprio da questa passione arriva il suo nome d’arte: “Ho scelto il mio nome un giorno in cui stavo disegnando una balena su un muro. E’ passato un bimbo che ha detto al nonno: ‘Guarda, Moby Dick’. Mi è sembrato il nome perfetto”. Ma, nonostante il suo amore per l’ambiente e il suo attivismo in prima linea, l’artista è molto critico nei confronti di chi danneggia le opere d’arte nelle sue campagna ambientaliste: “L’arte non si tocca – sottolinea – perché è un bene che appartiene a tutti i cittadini e, a parer mio, va rispettato”.

L’avvicinamento alla street art per Tarascio è un po’ anomalo. Di solito chi pratica questo tipo di arte la impara dalla strada, mentre per lui il percorso è stato inverso, partendo da basi più ‘classiche’. Si laurea, infatti, all’Accademia di Belle Arti con il massimo dei voti. Prende parte all’evento collaterale della 53esima Biennale di Venezia. Espone a New York, presso il Jarvitz Center di Manhattan, nell’ambito del ‘Remade in Italy’ e, poco dopo, ripete l’esperienza a Tokyo, all’interno del Westing Hotel e poi a Osaka. E’ solo dal 2014 che inizia a realizzare murales in Italia. E il motivo è semplice: “La street art non si può ingabbiare. Il messaggio arriva forte e chiaro”.

E a Suoni Controvento cosa farà? “Non lo so ancora con precisione, ma di certo il tema sarà ambientale. Sarà un messaggio positivo per la salvaguardia dell’ambiente”.