Photocredit Palazzo Chigi
Entra nel vivo la visita di Giorgia Meloni in Cina, la prima da quando è a Palazzo Chigi. La premier, infatti, incontra il presidente Xi Jinping per un colloquio che servirà a riavviare i rapporti tra i due Paesi, dopo la decisione di Roma di interrompere l’esperienza dell’accordo cosiddetto ‘Via della Seta’, firmato dal governo gialloverde nel 2018. Del resto, al centro del bilaterale i temi trattati sono tanti, in particolare le grandi questioni della governance globale di comune interesse: dall’Intelligenza artificiale alla lotta contro il cambiamento climatico, al processo di riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per il governo italiano Pechino è un “interlocutore importante” per risolvere i problemi globali, spiega Meloni nell’incontro con Xi. Aggiungendo che “c‘è una crescente insicurezza a livello internazionale e credo che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche”, ha detto all’inizio dell’incontro con Xi. “Ragioniamo insieme per garantire la stabilità, la pace e un interscambio che continui a essere libero. Per farlo – sottolinea la presidente del Consiglio – deve rimanere stabile il sistema di regole in cui ci muoviamo”.
Dunque, l’obiettivo dei prossimi tre anni di cooperazione fra Italia e Cina è quello di “valorizzare quanto fatto fino ad ora e esplorare nuove forme di cooperazione, lavorando per il bilanciamento dei rapporti commerciali – dice ancora Meloni -. L’Italia avrà un ruolo importante nelle relazioni con l’Unione europea e in rapporti commerciali equilibrati“.
Pechino, da par suo, è disponibile “a collaborare con l’Italia per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’Intelligenza artificiale“, fa sapere Xi Jinping. Ribadendo che Pechino “accoglie con favore le aziende italiane che investono in Cina” ed è disposta “a importare più prodotti italiani di alta qualità”. La convinzione del presidente cinese è che “nell’era della globalizzazione economica, solo aderendo alla cooperazione aperta nelle catene industriali e di fornitura globali è possibile ottenere uno sviluppo vantaggioso per tutti“. Per questo il suo Paese “aderisce alla strada dello sviluppo pacifico, non persegue mai l’egemonia ed è disposta a condividere le opportunità di sviluppo con tutti i Paesi. Si spera che l’Italia comprenda e sostenga la filosofia di sviluppo della Cina e svolga un ruolo costruttivo nel promuovere il dialogo e la cooperazione Cina-Ue“.
Nella prima parte del viaggio diplomatico nel cuore dell’Asia, Meloni ha incontrato anche il premier cinese, Li Qiang, con il quale ha sottoscritto un Piano d’azione per il rafforzamento del Partenariato strategico globale 2024-2026, firmando anche sei protocolli d’intesa su collaborazione industriale, tutela delle indicazioni geografiche, sicurezza alimentare, ambiente e istruzione. La visita della presidente del Consiglio terminerà mercoledì.