“Nella riunione del 12 settembre 2024 il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, ossia il tasso con il quale orienta la politica monetaria. Il Consiglio direttivo, sulla base di una valutazione aggiornata circa le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria, ha ritenuto opportuno compiere un ulteriore passo al fine di moderare il grado di restrizione della politica monetaria”. E’ quanto si legge nell’ultimo Bollettino della Bce.
“I dati recenti sull’inflazione hanno sostanzialmente rispecchiato le attese, e le proiezioni macroeconomiche formulate dagli esperti della Bce a settembre 2024 confermano le prospettive di inflazione precedenti. Secondo gli esperti della BCE l’inflazione complessiva si collocherebbe, in media, al 2,5 per cento nel 2024, al 2,2 nel 2025 e all’1,9 nel 2026, come riportato nelle proiezioni macroeconomiche elaborate lo scorso giugno dagli esperti dell’Eurosistema. L’inflazione dovrebbe tornare ad aumentare nell’ultima parte di quest’anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dell’energia cesseranno di rientrare nel calcolo dei tassi sui dodici mesi, per poi scendere verso l’obiettivo del Consiglio direttivo nel corso della seconda metà del prossimo anno”, prosegue la Banca centrale europea.
“Per quanto riguarda l’inflazione di fondo, le proiezioni per il 2024 e il 2025 sono state riviste lievemente al rialzo, in quanto i rincari dei servizi sono risultati maggiori delle aspettative. Al tempo stesso, gli esperti della BCE continuano ad attendersi un rapido calo dell’inflazione di fondo, che passerebbe dal 2,9 per cento di quest’anno al 2,3 nel 2025 e al 2,0 nel 2026”, conclude la Bce.