Mattarella: “Indispensabile creare ‘campioni’ europei. Ue completi sistema finanziario”

Per il capo dello Stato la sfida della transizione energetica e green “non può essere vinta dai singoli Paesi, ma va affrontata con collaborazione e solidarietà”

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La prima visita di Stato di Sergio Mattarella in Germania conferma e rafforza la partnership con l’Italia. Il capo dello Stato tocca diversi temi negli incontri previsti dalla sua agenda a Berlino, che inizia dal colloquio con il presidente della Repubblica federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, a Palazzo Bellevue. “È assolutamente indispensabile creare ‘campioni’ europei” che possano reggere il confronto a livello internazionale, in uno spirito “collaborativo e non competitivo con ‘campioni’ di altre parti del mondo”.

Lo spunto viene da una domanda dei cronisti sulla stretta attualità, con la trattativa Unicredit-Commerzbank e il rapporto sulla competitività elaborato dall’ex governatore della Bce, Mario Draghi. “I settori più avanzati sono decisivi per il futuro, ma sono anche quelli in cui i soggetti europei sono in grandissima minoranza”, per cui è indispensabile avviare un percorso “suggerito anche dal rapporto Draghi”. In questo senso la storica collaborazione tra Italia e Germania può essere di grande aiuto: “Le nostre economie sono strettamente connesse, come dimostrano sia i dati sull’interscambio commerciale che gli investimenti diretti” e “la collaborazione si sviluppa in tanti settori, soprattutto quelli altamente tecnologici, che sono più proiettati verso il futuro e dove ci sono interessi condivisi”, dice Mattarella. Ricordando che Berlino “non è solo alleato della Nato e co-fondatore dell’Unione europea, ma un partner imprescindibile”, dice ancora Mattarella. Anche nella sfida della transizione energetica e green, che “non può essere vinta dai singoli Paesi, ma va affrontata con collaborazione e solidarietà”.

Sulla lotta ai cambiamenti climatici, il capo dello Stato si sofferma anche al brindisi in occasione del pranzo di Stato offerto a Berlino per la sua visita dal presidente Steinmeier, definendola “indispensabile e indifferibile”. Il tema sarà anche al centro della sessione conclusiva del seminario ‘La cooperazione tra Italia e Germania: un importante strumento per il contrasto al cambiamento climatico e la transizione energetica globale’, organizzato per sabato al Campus delle Nazioni Unite di Bonn.

Mattarella, a Berlino, vede anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, col quale affronta argomenti come l’Ucraina, la guerra in Medio Oriente e la crisi di Gaza, la questione del Libano e l’Unione europea. Ribadendo, come fatto in mattinata nel bilaterale con Steinmeier, quanto sia necessario “il completamento del sistema finanziario comune, perché una grande moneta unica deve averne uno definito e non parziale”, così come procedere con “la Difesa comune” e “procedure decisionali più snelle e veloci, per dare risposte alle sfide. Perché – avverte il presidente della Repubblica – se l’Ue non è in grado di fornirle velocemente, lo faranno altri per noi e con verrebbe meno il senso della convivenza pacifica dell’Unione”.

Temi su cui il presidente della Repubblica federale tedesca concorda in pieno. Confermando la “profonda amicizia italo-tedesca” che “vogliamo approfondire e mantenere”. Steinmeier mette l’accento anche sul ruolo centrale del nostro Paese nel Mediterraneo. “Sappiamo che gli approvvigionamenti energetici vanno ampliati e diversificati, Italia e Germania sono uniti nella transizione energetica e nella lotta ai cambiamenti climatici”, spiega. Aggiungendo che il suo Paese si sta attivando “per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle infrastrutture transfrontaliere”, guardando con molta attenzione alla produzione di idrogeno su cui sta concentrando buona parte delle attenzioni l’industria italiana. In questo modo, per il presidente tedesco, “possiamo fare un passo avanti importante per la decarbonizzazione delle nostre industrie”.

Ma tutto parte da un principio base, che lo stesso Steinmeier esprime, ma su cui Mattarella è pienamente d’accordo: “Bisogna profondere ogni sforzo perché l’Ue resti forte e unita”, perché è quella “la base su cui costruire il futuro comune”.