Ambiente, geologo Tozzi: La chance della Sardegna di essere isola rinnovabile

“C’è una straordinaria terra nel mezzo del mare Mediterraneo che potrebbe essere la prima grande isola e la prima regione del mondo ad abbandonare i combustibili fossili e a essere totalmente neutra rispetto alle emissioni clima alteranti, la prima carbon-free, la più bella. E la prima regione a non dipendere più da altro che non da sé stessa. Un obiettivo che si potrebbe raggiungere coinvolgendo profondamente i territori, generando informazioni corrette: tanto per cominciare non guardando più al gas per paura dell’abbandono del carbone, perché qui ci sono potenziali di vento e sole non paragonabili ad altre regioni. E perché qui, a differenza del resto, il gas non è mai arrivato e il nucleare non lo vuole nessuno. Un obiettivo ambizioso, che comunque non si avvera, anzi, sembra allontanarsi. Perché?”. Lo scrive in un suo intervento su la Stampa il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi. “In Sardegna sarebbe inevitabile la realizzazione di un gasdotto (la “Dorsale”, perché l’isola oggi non ha distribuzione di gas) che costituirebbe una enorme spesa a carico dei contribuenti (con le comunità locali che dovrebbero poi anche farsi carico, a proprie spese, delle derivazioni necessarie per condurre il gas nei propri paesi) e non porterebbe benefici ai cittadini sardi, costringendoli a restare ancorati ai combustibili fossili per molti decenni, e comportando la costruzione di rigassificatori costieri, invece di poter scegliere da subito le fonti rinnovabili e l’efficienza – continua Tozzi -. Nell’altro scenario (“rinnovabile”), si può immaginare che nel 2040 l’isola sarà alimentata solo da fonti rinnovabili, in cui domineranno principalmente il fotovoltaico e l’eolico (soprattutto off-shore, grazie all’elevato potenziale ventoso). Gli impianti eolici off-shore galleggianti, oggi scagionati dall’essere killer di uccelli (la caccia ne uccide molti di più), verranno situati a 25 km dalla costa, evitando ogni tipo di impatto paesaggistico, e obbligando alla istituzione di aree marine protette che ripopoleranno il mare”. E ancora: “Questo scenario green comporterà benefici tangibili per la salute e l’ambiente con una drastica riduzione dei gas serra. Con una ‘Sardegna rinnovabile’ si avranno molti più posti di lavoro rispetto ai livelli di occupazione dell’obsoleto sistema fossile riducendo lo spopolamento delle aree interne”.