“La transizione energetica sta andando avanti, fortunatamente, ma non con la stessa velocità o lo stesso ritmo di un tempo. Gli aspetti politici si riflettono su tutto. In Medio Oriente non abbiamo un solo problema, ma tanti. I disordini politici sono ovunque e le persone hanno delle priorità nella loro prospettiva energetica. Per quanto riguarda la Lega Araba che rappresento, la transizione energetica è una delle priorità e stiamo facendo molte cose insieme ai nostri partner. Recentemente abbiamo elaborato un documento che riguarda una strategia panaraba per l’idrogeno verde, concentrato principalmente su come l’energia verde possa contribuire alla transizione energetica nell’area”. Così Jamila Matar, direttore del Dipartimento Energia della Lega Araba a margine del Csew, la Cairo Sustainable Energy Week in corso al Cairo, capitale dell’Egitto. “Credo che tutte le fonti di energia possano essere destinate a un futuro migliore, petrolio compreso, piuttosto che essere usate come strumento di crisi. Crediamo che l’energia debba essere utilizzata a beneficio di tutti i popoli della regione e anche a beneficio delle nostre generazioni future – spiega Matar – La maggior parte dei Paesi arabi, molti Paesi arabi, non la maggior parte, sono produttori di petrolio, che quindi contribuisce alla loro economia, ha i suoi benefici, e per molti aspetti il petrolio non può essere sostituito da nessun altro tipo di energia. Per esempio, nei prodotti petrolchimici, nei carburanti per aerei, non si può sostituire il petrolio. Quindi abbiamo ancora il petrolio nella zona, ma stiamo anche facendo molto per quanto riguarda le energie rinnovabili e l’energia sostenibile in generale. Quindi il nostro obiettivo è che tutte le risorse, quelle energetiche, lavorino insieme, contribuendo a un futuro migliore”. “Avevamo molti progetti, soprattutto dal lato del Mediterraneo. Avevamo una cooperazione molto produttiva con i progetti finanziati dall’Unione Europea, e abbiamo fatto molti progressi con questi progetti. Purtroppo oggi non se ne vedono molti, ma d’altra parte abbiamo, per esempio, un memorandum d’intesa da firmare con Med-Tso (l’associazione degli operatori della rete elettrica mediterranea, ndr) e stiamo lavorando per svilupparlo…”. a. Per quanto riguarda l’Italia, a proposito del Piano Mattei, “credo di aver ricevuto qualcosa anche nella mia e-mail… Siamo pronti. Voglio dire: chiunque ci tenda la mano, noi l’accettiamo con piacere. E siamo qui, siamo raggiungibili”, conclude Matar.