Secondo quanto si apprende da fonti italiane, sono otto gli accordi scambiati in occasione del Business Forum Italia-Libia a Tripoli.
Un MoU in materia di cooperazione allo sviluppo che mira a regolare l’attività dell’AICS in Libia, legittimandone la presenza nello Stato e facendo sì che possa intrattenere rapporti formali con le autorità libiche. “Al momento infatti – ricordano le fonti – l’AICS vede fortemente limitata la propria capacità di operare in Libia, anche in ragione dell’impossibilità di avviare negoziazioni con le autorità centrali e locali libiche, firmare contratti di servizi, lavori e fornitura, gestire personale ed uffici in loco”. In assenza di questo riconoscimento formale, inoltre l’AICS si vede preclusa la possibilità di essere autorizzata dalle autorità libiche alla realizzazione dei progetti di cooperazione delegata finanziati dall’Unione Europea.
Un Memorandum di Intesa tra il ministero del Governo Locale (MOLG) e la Camera di Commercio Paritetica Italo-Libica per dare sostegno alle PMI italiane e libiche. L’accordo mira a facilitare lo sviluppo di joint venture, trasferimenti tecnologici e la creazione di un ambiente favorevole alla crescita delle PMI. Tra gli ambiti di collaborazione figurano l’organizzazione di eventi, la fornitura di assistenza tecnica e legale, la promozione di una cultura d’impresa comune e la semplificazione delle procedure bancarie e doganali. È previsto un comitato congiunto per supervisionare l’attuazione delle attività, e incontri settoriali mensili tra Libia e Italia per creare nuove partnership. La durata dell’accordo è di tre anni, con possibilità di rinnovo.
Un Accordo SIMEST – Libyan Foreign Bank – Camera di commercio Italo Libica, con il quale le parti intendono favorire la creazione delle basi per lo sviluppo delle relazioni commerciali fra Italia e Libia a favore di un aumento consistente degli investimenti bilaterali e in supporto della competitività delle imprese, sostenendo il processo di technology transfer. Gli accordi hanno inoltre la finalità di sostenere anche in Libia l’operatività della Misura Africa di SIMEST, strumento da 200 milioni a favore dello sviluppo delle relazioni commerciali fra Italia e Africa, previsto dal Piano Mattei.
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