“Probabilmente si è trattato di un effetto ‘goccia fredda’, una massa d’aria che si è separata dal flusso globale delle correnti che si muovono da Ovest verso Est e, questa volta, è atterrata in Spagna. Una prossima volta potrebbe investire l’Italia, un’altra la Turchia. Quello che è certo è che si tratta di una perturbazione meteorologica a elevatissima energia, come quelle che dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro, segnati come siamo da una crisi climatica senza precedenti”. Lo scrive in un suo intervento su la Stampa il geologo e divulgatore Mario Tozzi. Che scriver ancora “Il maggior contenuto energetico rispetto alle perturbazioni del passato spiega il fatto che in sole otto ore sia caduta, a Valencia, la stessa quantità d’acqua che, normalmente, cadeva in dodici mesi. Ma è l’avverbio “normalmente” che deve ormai essere abbandonato, in un contesto in cui non c’è più nulla di normale, se inteso come la regolarità di un certo tipo di clima a certe latitudini, il regolare alternarsi delle stagioni come le conoscevamo un tempo. Per questo ha pochissimo senso continuare a confrontarsi con il passato più lontano e si deve, invece, prendere come riferimento cosa è accaduto negli ultimi venti o trent’anni. La ricorrenza secolare dell’energia di certi eventi è spazzata via da quanto sta accadendo negli ultimi anni, un’accelerazione senza precedenti nel riscaldamento globale”.