Bollettino Bce: Disinflazione sostenuta da attenuarsi pressioni su costo del lavoro

“L’inflazione sui dodici mesi è ulteriormente diminuita, collocandosi all’1,7 per cento a settembre, il livello più basso da aprile 2021. I prezzi dell’energia hanno subito un brusco calo, pari a -6,1 per cento sui dodici mesi. L’inflazione dei beni alimentari è aumentata lievemente, portandosi al 2,4 per cento. L’inflazione dei beni è rimasta contenuta allo 0,4 per cento, mentre quella dei servizi è scesa al 3,9 per cento”. E’ quanto si legge nel Bollettino economico numero 7 del 2024 della Bce.

“La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo è diminuita o rimasta invariata. L’inflazione interna si conferma elevata, poiché persistono forti pressioni salariali nell’area dell’euro. Nella restante parte dell’anno la crescita delle retribuzioni contrattuali si manterrà elevata e variabile, dato il significativo ruolo dei pagamenti una tantum e l’andamento sfalsato degli adeguamenti salariali”, si legge ancora nel bollettino della Banca Centrale Europea. “L’inflazione dovrebbe aumentare nei prossimi mesi, anche perché i passati bruschi ribassi dell’energia cesseranno di rientrare nel calcolo dei tassi sui dodici mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. Il processo di disinflazione sarebbe sostenuto dall’attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e dalla graduale trasmissione ai prezzi al consumo della passata fase restrittiva della politica monetaria. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine si collocano prevalentemente attorno al 2 per cento”.