Ambiente, Basilicata: sotto controllo costante qualità acqua del Basento

Controlli costanti e frequenti sulla qualità dell’acqua del Basento per garantire la massima sicurezza dei cittadini in relazione all’uso potabile. E’ il mantra della conferenza di servizio presieduta oggi dall’assessore regionale all’Ambiente, Laura Mongiello, e convocata su indicazione del commissario per l’emergenza idrica, Vito Bardi, alla presenza di soggetti coinvolti nel piano di emergenza idrica riguardante i 29 comuni serviti dalla diga del Camastra.

In attesa del completamento dell’impianto che servirà a convogliare le acque del Basento nel Camastra, l’assessore Mongiello ha sollecitato la messa a punto di un sistema di controllo dell’acqua nel fiume e a valle del potabilizzatore – d’intesa tra Arpab, Asp e Acquedotto lucano – per tenere sotto osservazione i parametri del Basento. Concetto ribadito dal direttore del Dipartimento Ambiente, Michele Busciolano: “Al di là dell’operazione di tubazione da organizzare e al di là dei lavori per garantire strutturalmente questa alimentazione del Camastra – ha detto – è necessario stabilire in questa sede “chi fa che cosa” rispetto alla garanzia assoluta e totale della sicurezza idrica”.

Secondo un recente campionamento nel Basento eseguito da Acquedotto lucano, che non ha competenza specifica in materia, non sarebbero emersi inquinanti e valori oltre soglia. Dai prelievi effettuati da Arpab negli ultimi sei anni – ha reso noto Achille Palma, direttore tecnico scientifico dell’Arpab – è stato rilevato un progressivo abbattimento di Pfas (sostanze contenute in solventi e detersivi) anche se lo stato chimico risulta “non buono” a causa della presenza di nichel, metallo riscontrabile lungo tutta l’asta fluviale, segno di una probabile origine naturale: “E’ un elemento – ha spiegato Palma – che il potabilizzatore è in grado certamente di eliminare”. Il dg dell’Arpab, Donato Ramunno, ha evidenziato come lo stato qualitativo del fiume sia migliorato dal 2020 ad oggi anche se – ha precisato – si tratta di rilievi non tarati sull’uso potabile dell’acqua, un sistema che richiede, normative alla mano, tanti altri parametri da prendere in esame”. Di qui l’interrogativo di fondo: e se dal monitoraggio più approfondito del Basento risultassero inquinanti non trattabili dal sistema di depurazione? In quel caso – è stato evidenziato durante l’incontro – si opterebbe per l’esclusivo utilizzo a scopi igienico-sanitari.