Per renderre la filiera del caffè più competitiva, secondo Dejene Dadi, general manager dell’etiope Oromia, “bastano 20 cent di dollaro in più per ogni libbra di caffè venduto dai produttori”. Come riporta il Sole 24 Ore, l’Etiopia è tra i principali coltivatori mondiali di caffè e Oromia è la più grande unione di produttori del Paese. Quasi tutto il caffè prodotto dai soci di Oromia è certificato Fairtrade e per questo viene venduto a un premium price rispetto alle quotazioni internazionali di mercato. “Nel bilancio 2022-2023 per esempio – spiega Dadi – questo extra-prezzo riconosciuto ai produttori è stato complessivamente di un milione di dollari. Nel corso degli anni abbiamo utilizzato queste somme in primo luogo per migliorare le condizioni socio-economiche delle nostre famiglie realizzando le infrastrutture idriche, costruendo le strade e le scuole. Ma questi soldi sono serviti anche per installare pannelli solari, piantare nuove piante o acquistare nuovi mezzi di produzione; insomma abbiamo investito per aumentare la nostra produttività”.