“E’ necessaria una visione d’insieme, questo significa che anche la parte industriale del mare deve partecipare come attore a questa sfida”. Lo dice Davide Cucino, SVP Head of EU Affairs di Fincantieri, al convegno ‘Vie del mare e intermodalità per l’integrazione e la sostenibilità dei trasporti europei‘, promosso da Connact in collaborazione con gli uffici italiani di Parlamento e Commissione Ue. “Naturalmente – continua – ci sono dei numeri da evidenziare: in questo momento, in Europa, oltre 300 cantieri che danno da lavorare a 1,1 milioni di addetti – aggiunge -. Poi, soprattutto in Europa è necessario in questo momento, per raccogliere questa sfida, focalizzarci sia sulla decarbonizzazione sia sulla digitalizzazione delle navi, che sono diventate ormai un prodotto estremamente complesso: è un sistema di sistemi e naturalmente e per poterne portare avanti lo sviluppo è importante”. Questo significa “focalizzarci sulle nuove tecnologie, sperimentare nuovi carburanti, rimanendo però nel perimetro della neutralità tecnologica: delle nuove 70 navi da crociera in ordine in Europa 30 sono a Lng, 15 a metanolo e il resto utilizza combustibili tradizionali o combustibili di altro tipo”.
Nel 2022 “abbiamo aderito all’Alleanza per le rinnovabili e per i combustibili a basse emissioni, ne abbiamo preso la Presidenza della colonna marittima e abbiamo raccolto in questa alleanza i produttori di combustibili, gli armatori, i cantieri navali, i porti e tutte le società di qualifica che in qualche modo devono validare queste iniziative di sviluppo tecnologico”, prosegue Cucino. “Lo facciamo insieme a chi è nel contesto finanziario, perché pensiamo che comunque alla fine questi progetti innovativi debbano anche avere una validazione da parte delle istituzioni finanziarie”, conclude.