A Gaza moria di api vicino al confine: gas e razzi stanno distruggendo le arnie

Durante cinque giorni di scontri l'apicoltrice non ha potuto recarsi nel campo e 3 o 4 alveari sono stati colpiti

Vicino alla recinzione che separa la Striscia di Gaza da Israele, l’apicoltrice Miassar Khoudair guarda la regina delle sue api sopravvissuta alla ripresa delle ostilità tra i palestinesi e l’esercito israeliano. “Gas, razzi e polvere generati dalla guerra stanno uccidendo le api“, ammette.

A pochi giorni della Giornata mondiale delle api, che cade il 20 maggio, Miassar è andata a ispezionare le sue arnie, situate a poche centinaia di metri dal confine, sopra il quale la scorsa settimana sono stati lanciati razzi dai palestinesi e missili dagli israeliani. Durante cinque giorni di scontri, innescati dai raid aerei israeliani contro la Jihad islamica ma che non hanno risparmiato i civili, Koudair non ha potuto recarsi nel campo delle sue arnie. Tre o quattro dei suoi alveari sono stati distrutti nello scontro a fuoco, ma nonostante i pericoli, è qui, lontano dalle aree più popolate della Striscia da 2,3 milioni di abitanti, che le sue api sono più a loro agio. “Le mettiamo sempre nelle zone di confine perché ci sono molti alberi e piante selvatiche, senza troppi edifici o persone“, spiega Miassar.

Circa 60 ettari di raccolto sono stati danneggiati dal ciclo di violenze, prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco imposto il 13 maggio, secondo i dati dell’ufficio stampa del movimento islamista Hamas che controlla la Striscia di Gaza. Si stimano inoltre in 207.000 euro le perdite legate ai raid in arnie, pollai e altri allevamenti. Gli scontri hanno causato la morte di 34 palestinesi, compreso un uomo ucciso da un razzo palestinese sul territorio israeliano. Da parte israeliana, una persona è morta, secondo i servizi di emergenza israeliani.

Per alcuni giorni, la vita quotidiana si è fermata e Khoudair non è stata in grado di vendere il suo miele in un centro commerciale normalmente affollato a Gaza City dove ha uno stand con diversi barattoli di diverse dimensioni e peluche di Winnie the Pooh, grande amante del dolce nettare. L’apicoltrice ha avviato la sua attività pochi mesi fa, dopo aver studiato erboristeria in Arabia Saudita: se il miele è di buona qualità, spiega, può essere usato per curare alcuni disturbi, problemi di concentrazione e persino fertilità.

La giovane, segretaria di formazione, è una dei rari abitanti della Striscia di Gaza ad essere emigrata e tornata in questo territorio palestinese sotto il blocco israeliano da quando Hamas ha preso il potere 16 anni fa.

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