Al via ad Hammamet la 3^ MeetMed week su cooperazione mediterranea per energia

Un centinaio tra decisori politici e stakeholder hanno iniziato a scambiarsi esperienze e buone pratiche per intensificare il percorso verso una transizione sostenibile

Ad Hammamet, in Tunisia, è iniziato il terzo e ultimo ultimo appuntamento con le settimane di meetMED. L’evento di punta della cooperazone energetica dell’area mediterranea è organizzato da Medener (che vede l’italiana Roberta Boniotti di Enea come segretario generale) e Anme (l’Agenzia Nazionale tunisina per la Gestione dell’Energia) in partnership con Aprue (l’Agenzia Nazionale algerina per la Promozione e la Razionalizzazione dell’Uso dell’Energia). Il progetto Mitigation Enabling Energy Transition in the Mediterranean Region, appunto meetMED, è finanziato dall’Ue, sviluppato dall’Associazione Mediterranea delle Agenzie Nazionali per la Gestione Energetica (MEDENER) e dal Centro Regionale per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica (RCREEE), una istituzione intergovernativa ufficiale del braccio tecnico sia della Lega degli Stati Arabi-Dipartimento dell’Energia che del Consiglio Ministeriale Arabo per l’Elettricità (AMCE).

Un centinaio tra decisori politici e stakeholder hanno iniziato oggi a scambiarsi esperienze e buone pratiche per intensificare il percorso verso una transizione energetica sostenibile. Ma attraverso dialogo e un consolidamento dei rapporti – si percepisce dai numerosi incontri informali tra esponenti italiani, egiziani, libanesi, giordani, tunisini o algerini – la cooperazione cerca in queste ore ad Hammamet anche di smussare le asperità che possono esserci fra le varie sponde del Mediterraneo a causa della guerra scoppiata in Israele, che coinvolge direttamente e indirettamente i Paesi vicini. Una guerra che rischia di rimandare indietro le lancette dell’orologio della cooperazione, anche in campo energetico. Gli obiettivi prioritari riguardano così il rafforzamento dello sviluppo di politiche di efficienza energetica e decarbonizzazione del mix energetico attraverso la diffusione su larga scala delle rinnovabili nei settori strategici dell’edilizia e degli elettrodomestici. Un’attività di formazione che tocca molti amministratori locali di Medio-Oriente e Nord Africa.

La prima settimana meetMED si era svolta al Cairo (Egitto), nel 2022, per promuovere l’impegno degli stakeholder e delle autorità nazionali verso gli obiettivi del progetto meetMED II, mentre la seconda edizione, organizzata a Marrakech (Marocco) nel 2023, si era concentrata sulla presentazione delle diverse attività svolte attraverso il progetto, la revisione delle politiche attuate e i risultati delle azioni dimostrative. La terza e ultima edizione della settimana meetMED, ad Hammamet, si concentra invece sull’efficienza energetica, che tutti i partecipanti ai numerosi panel evidenziano come la prima misura per abbattere le emissioni. Gli obiettivi dell’evento tunisino sono quelli di mobilitare e coinvolgere gli stakeholder nazionali, le autorità locali, gli operatori del settore privato, la società civile e la popolazione, a livello regionale e locale. Ma anche facilitare lo sviluppo e la replica di misure di efficienza energetica, oltre che aumentare la consapevolezza pubblica e gli investimenti.

“Abbiamo una strategia congiunta con i Paesi, quelli che noi chiamiamo neighborhood, di vicinato, e quindi lavoriamo essenzialmente su alcuni elementi che sono fondamentali nella transizione green”, fa sapere Cristina Casella, programme manager della Dg Near (direzione generale Vicinato e negoziati di allargamento) dell’Unione Europea. “Una delle cose che facciamo è cercare di sviluppare tutto quello che è energie rinnovabili, perché c’è un grandissimo potenziale qua in Nord Africa: c’è molto sole, c’è molto vento, c’è molto spazio, quindi c’è la possibilità” di crescere, “però effettivamente non siamo ancora a livello di quello che sono le politiche e i regolamenti, quindi c’è tutto questo lavoro da fare per poter sviluppare le energie”. C’è anche un tema di formazione, continua Casella. “Parlo di assistenza che molte volte è assistenza tecnica e delle volte si tratta di finanziamenti che possono essere sotto forma di grants (sovvenzioni, ndr) o insieme lavoriamo con degli organismi finanziari che danno dei loans (prestiti, ndr)… Molto adesso è sull’efficientamento energetico, perché sarebbe proprio la prima cosa da fare, cioè evitare la perdita di energia”, aggiunge la programme manager della Dg Near (direzione generale Vicinato e negoziati di allargamento) dell’Unione Europea. “Stiamo cercando di lavorare su politiche nazionali” per migliorare l’efficientamento delle case nel Nord Africa e in Medio-orientale. “Alcuni Stati hanno piani nazionali sull’efficientamento energetico e sulle case green, altri no. Lavoriamo dunque sia sulle politiche, sia sugli investimenti con un approccio globale che ha come obiettivo il raggiungimento dei target climatici”.