Ucraina, Putin rompe silenzio: Da Trump sforzi sinceri. Presidente Usa avverte: “Scambio su territori”. Ue prepara sanzioni
Il vertice domani al via alle 21,30 italiane in Alaska, poi conferenza stampa. Per Trump: "Se andrà bene chiamerò Zelensky per trilaterale" ma avverte: "25% possibilità vada male"

Alla vigilia del faccia a faccia tra il presidente Usa, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin – un incontro definito storico, con tonalità che ricordano la Guerra Fredda e da cui l’Occidente spera possa arrivare uno sblocco positivo della guerra in Ucraina – è lo stesso inquilino della Casa Bianca a lanciarsi in previsioni: “C’è il 25% di chance che l’incontro con Putin non abbia successo”, dice nell’intervista al ‘The Brian Kilmeade Show’ di Fox News Radio.
In realtà, Trump sostiene anche che il capo del Cremlino “sia convinto che raggiungerà un accordo”. E “credo che lo farà”, dice. Uno scenario in cui l’Occidente – uscito unito dalle videocall di ieri organizzate dal cancelliere tedesco Friedrich Merz – vuole sperare. Se così sarà, per Trump, l’incontro di venerdì in Alaska con Putin dovrà essere seguito da un vertice trilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, considerato “necessario per l’accordo”. Questo secondo meeting sarà “molto, molto importante”, dove “ci saranno scambi di opinioni su confini e territori”, osserva Trump. Ma, andando per gradi, il tycoon spiega che, se l’incontro di domani “sarà positivo, chiameremo il presidente Zelensky”. Non solo. “Farò una conferenza stampa. Non so se sarà una conferenza congiunta” con Putin perché “non ne abbiamo ancora discusso”, ma “penso che sarebbe bello avere una conferenza congiunta e poi separarsi”, illustra. Nel 25% di possibilità negative, invece, “non chiamo nessuno” e “me ne vado a casa”, afferma il tycoon. “Farò una conferenza stampa per dire che la guerra continuerà, e queste persone continueranno orribilmente a spararsi e a uccidersi a vicenda, e penso che sia una vergogna”, afferma.
Dal canto suo, il presidente russo, Vladimir Putin, incontrando i vertici della Federazione Russa in vista del summit di domani, ritiene che l’amministrazione Trump “stia faccendo sforzi efficaci per porre fine alle ostilità in Ucraina”. E ha anche aggiunto che “una pace verrà raggiunta se Russia e Usa riusciranno ad arrivare a un accordo sulle armi nucleari”.
Bruxelles, intanto, si prepara all’esito del vertice di domani e ribadisce, attraverso la portavoce della Commissione, Arianna Podestà, gli “ottimi messaggi” che ieri i leader Ue si sono scambiati con Trump e Zelensky in vista del summit di Ferragosto. “Uno dei più positivi” arrivati dalle interlocuzioni di ieri è la partecipazione degli Usa alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Un punto su cui la posizione europea “è estremamente chiara” perché per i Ventisette “è necessaria una garanzia di sicurezza solida e credibile che consenta all’Ucraina di difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale”. E sul punto gli stessi leader Ue sono intervenuti lunedì scorso (12 agosto), nella dichiarazione congiunta che hanno rilasciato, dicendosi “pronti a contribuire ulteriormente alle garanzie di sicurezza anche sulla base delle rispettive competenze e capacità”. Perciò, continua Podestà, “accogliamo con favore il fatto che il presidente degli Stati Uniti abbia affermato che gli Stati Uniti parteciperanno a tali garanzie di sicurezza”, anche se sui prossimi passi non c’è ancora chiarezza. “Dobbiamo vedere cosa emergerà da questo incontro” di domani “e in questa fase non possiamo fare ulteriori speculazioni”, aggiunge. Oltre a questo, nell’elenco dei risultati positivi raggiunti ieri dai leader la Commissione include “la posizione generalmente condivisa secondo cui il primo passo dovrebbe essere un cessate il fuoco” e “la pressione sulla Russia”.
In particolare, proprio su questo punto Bruxelles scandisce che la sua linea non cambierà e la rilancia: “Abbiamo attuato 18 pacchetti di sanzioni e stiamo lavorando al 19esimo che puntiamo ad adottare il mese prossimo”. Podestà sgombra il campo da possibili equivoci o voci di corridoio: “Sappiamo che le sanzioni stanno funzionando e manterremo la pressione sulla Russia. Tutto il resto è pura speculazione, questa è la realtà: l’Europa continuerà a mantenere una piena pressione sulla Russia”, precisa. “Inoltre, continuiamo il nostro sostegno militare e l’aumento degli investimenti militari in Ucraina e anche in Europa”, prosegue. Dunque, l’Ue continuerà “a fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina si trovi in una posizione di forza nei negoziati con la Russia, se e quando avranno luogo, abbia anche la capacità di difendersi a lungo termine in futuro”. L’Unione europea guarda al summit di domani e aspetta che Trump porti buoni aggiornamenti dopo l’incontro con Putin. “Non possiamo fare ipotesi sull’esito dell’incontro”, “vedremo cosa uscirà”, ma “le intenzioni dell’Europa restano le stesse”, dice la portavoce ricordando che “l’Europa è pienamente pronta a mantenere la sua piena pressione sulla Russia” e che il suo sostegno all’Ucraina è “incrollabile”. L’unica cosa che Bruxelles si attende è di essere messa al corrente dell’esito. “Sappiamo che il presidente Trump aggiornerà il presidente Zelensky e i leader europei dopo il suo incontro bilaterale” con Putin, ma “non abbiamo una tempistica specifica”. Sempre che il Summit non ricada nel 25% di possibilità di fallimento paventate da Trump.