Cinque morti, quasi 15mila ettari di terreno distrutti, oltre 180mila gli evacuati, decine e decine di case divorate dalle fiamme. E, ancora, una ventina di persone arrestate per atti di sciacallaggio. Il bilancio dei maxi incendi che hanno devastato Los Angeles continua a salire anche se finalmente, i vigili del fuoco sono riusciti a contenere – seppur parzialmente – alcuni fronti di fuoco, complice l’attenuazione dei forti venti che nei giorni scorsi hanno alimentato i roghi.
Cinque gli incendi che ancora bruciano, in modo particolare nelle zoni collinare delle città. Quello più grande, il Palisades Fire, è scoppiato il 7 gennaio e ha distrutto oltre 17mila acri di terreno e almeno un migliaio di strutture. Il secondo incendio è l’Eaton Fire (oltre 10mila acri devastati), seguito dagli altri tre incendi – Hurst Fire, Lidia Fire e Sunset Fire – che hanno complessivamente bruciato quasi 1000 acri. “Si può tranquillamente affermare che l’incendio di Palisades è uno dei disastri naturali più distruttivi nella storia di Los Angeles”, ha detto il capo dei vigili del fuoco della città di Los Angeles, Kristin Crowley, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione. E, nonostante la forza dei venti si sia attenuata “siamo ancora in allerta rossa”. Nella contea di Los Angeles, come ha riferito lo sceriffo Robert G. Luna, sono state evacuate 180mila persone e altre 200mila sono in stato di pre allerta, cioè devono tenersi pronte per la fuga. Cinque le vittime accertate, anche se “spero di sbagliarmi, ma penso che aumenterà”, ha aggiunto lo sceriffo.
Le infrastrutture, ha spiegato Mark Pestrella, capo dipartimento dei lavori pubblici, “sono state danneggiate in modo significativo”. Il sistema dei trasporti – sia pubblici sia privati – le infrastrutture elettriche e il sistema fognario hanno subito “molti danni” e si sta lavorando per rimuovere la grande quantità di detriti che si è accumulata nelle strade e sulle abitazioni. Circa 95.000 utenti sono ancora senza elettricità nell’area di Los Angeles e dall’inizio dell’emergenza, le squadre di pronto intervento hanno ripristinato la corrente a circa 200.000 clienti. La sindaca della città, Karen Bass, intanto, sta cercando di placare le polemiche sul funzionamento della squadra di emergenza e, in particolare, sulle difficoltà che hanno avuto i vigili del fuoco a reperire l’acqua per spegnere gli incendi. “Sappiamo tutti che questo è stato un evento senza precedenti”, ha detto in conferenza stampa e “sappiamo anche che gli idranti non sono costruiti per gestire questo tipo di devastazione massiccia”. A peggiorare la situazione, ha ricordato, sono stati anche i forti venti, che hanno alimentato “fiamme e braci e costretto a terra gli aerei” antincendio.
L’emergenza ha costretto il presidente americano, Joe Biden, ad annullare il viaggio in Italia, dove sarebbe dovuto arrivare già oggi e rimanere fino a domenica (il programma prevedeva l’udienza con Papa Francesco, e gli incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni). Ma dopo essersi recato nelle zone colpite dai roghi, ancora non domati, Biden ha deciso di rimanere negli Usa per seguire da vicino la gestione dell’emergenza e parlare alla nazione. L’amministrazione americana ha già promesso risorse federali per sostenere cittadini e imprese colpiti dagli incendi, mentre il Pentagono ha predisposto l’invio di aerei militari ed elicotteri. Tante le star e i vip che hanno dovuto abbandonare le loro ville, molte delle quali distrutte dal fuoco. In cenere le abitazioni di Paris Hilton, Mandy Moore, Leighton Meester, Adam Brody e Billy Crystal. L’industria dell’intrattenimento e del cinema subisce una battuta d’arresto in mezzo al caos: rinviata di due giorni la cerimonia dell’annuncio delle nomination agli Oscar, annullate anche le anteprime di alcuni film. L’attrice Jamie Lee Curtis ha annunciato che donerà un milione di dollari attraverso la sua fondazione per far fronte all’emergenza.