Boom prezzi succo d’arancia per uragani in Florida e insetto che inverdisce agrumi

Il future sul succo d’arancia congelato è a un passo dal record storico a 3,08 dollari per libbra, raddoppiato nel giro di un anno. L'85% del mercato globale è diviso tra la Florida e San Paolo

Alla fine il film è diventato realtà: in ‘Una poltrona per due’, un cult di Natale del 1983, Billy Ray (Eddie Murphy) e Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) riescono a beffare due avidi e perfidi trader di materie prime, i fratelli Mortimer e Randolph Duke, operando con futures sul succo d’arancia. Ebbene, il future sul succo d’arancia congelato è a un passo dal record storico a 3,08 dollari per libbra (una libbra uguale 0,453592 kg), raddoppiato nel giro di un anno. I maggiori produttori mondiali sono: Brasile, Stati Uniti, Ue, Cina e Messico. L’85% del mercato globale è diviso però solo tra la Florida e San Paolo. Mentre il Brasile esporta il 99% della sua produzione, il 90% della produzione della Florida viene consumato negli Stati Uniti. Ecco,  proprio nella penisola che si trova a 90 miglia da Cuba gli uragani degli ultimi mesi hanno colpito i boschi di agrumi, gettando i frutti esistenti a terra e spogliando le foglie dagli alberi per impedire la crescita di qualsiasi nuovo frutto.

Recentemente il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha tenuto una teleconferenza in cui ha annunciato la previsione finale per la stagione 2022-23 di 15,85 milioni di casse di arance, livelli che non si vedevano dai raccolti negli anni ’30. La cifra è in linea con le aspettative precedenti e, come molti altri frutti, ha visto un calo significativo della produzione rispetto ai livelli registrati solo un anno fa. Durante la stagione 2021-22 erano infatti stati raccolti oltre 41 milioni di cartoni, che rappresentavano solo una frazione delle quantità prodotte tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Secondo l’Usda, la produzione di arance ha raggiunto il picco nel 1998 con 240 milioni di casse, ma ha visto un calo significativo dopo la storica stagione degli uragani del 2004.

Non solo il meteo sta rovinando la produzione di agrumi e mandando alle stelle i prezzi. L’inverdimento degli agrumi deriva da un insetto asiatico scoperto nel Lower 48 nel 1998 che ha provocato effetti devastanti. Secondo gli esperti universitari , una volta che un albero viene infettato, il suo flusso di nutrienti rallenterà e alla fine comprometterà la sua capacità di produrre frutti. Non esiste una cura nota per l’inverdimento degli agrumi, il che significa che una pianta con la malattia si deteriorerà fino alla morte.

Anche gli alberi che producono pompelmi, limoni, mandarini e altri frutti sono suscettibili alla malattia. Secondo le stime dell’Usda, i raccoglitori hanno prodotto circa il 45% in meno di cassette di pompelmi rispetto alla scorsa stagione, mentre i mandarini hanno registrato un -36%. In pratica la maggior parte delle principali operazioni di agrumi ha raggiunto la fine della stagione del raccolto e non riprenderà sul serio fino all’autunno e all’inverno. “Ci sono segnali che la malattia sia diffusa anche in Brasile, che sta anche affrontando problemi a lungo termine con i suoi raccolti”, ha detto a Bloomberg Judy Ganes, presidente di J. Ganes Consulting. Tant’è che il Paese carioca, maggior esportatore di succhi al mondo, quest’anno spedirà l’1,7% in meno di succo d’arancia negli Stati Uniti sempre secondo il Dipartimento dell’Agricoltura.

Prezzi elevati sul mercato portano a forti rincari inevitabilmente anche al dettaglio, generando un calo di consumi, scesi al livello più basso in almeno cinque anni rivela Bloomberg. I dati di Nielsen pubblicati dal Florida Department of Citrus mostrano che i prezzi al dettaglio negli Stati Uniti hanno raggiunto un picco di quasi 9 dollari al gallone (2,16 euro al litro) questo mese, rispetto a meno di 8 dollari nello stesso periodo dell’anno scorso.