Acciaio, Gozzi (Federacciai): In Europa non esiste una siderurgia come la nostra

“Gli italiani sono i primi in Europa, con l’85% della produzione decarbonizzata, praticamente a posto con lo Scope 1 e al lavoro sullo Scope 2. Il green steel italiano è a portata di mano. Il 2025 è ancora incerto, ma sono ottimista sul fatto che i conflitti possano cessare e che i tassi scendano. A quel punto avremo un vantaggio competitivo enorme sui concorrenti, anche grazie agli investimenti fatti, in impianti e presenza all’estero”. Così Antonio Gozzi, presidente di Federacciai. “Il calo produttivo è dovuto al rallentamento dell’ex Ilva; le imprese private hanno mantenuto volumi e occupazione nonostante il costo d’energia più alto in Ue e la congiuntura. I Paesi terzi aumentano l’export, è inevitabile. Ma in Italia non siamo rimasti fermi. La presenza internazionale si è rafforzata con l’M&A; abbiamo investito 2,5 miliardi in nuovi impianti. Guardiamo avanti”, spiega in un colloquio con Il Sole 24 Ore. “Non esiste in Europa una siderurgia come la nostra, in grado di coprire quasi tutta la produzione a forno elettrico. A differenza degli altri Paesi europei, dove il 60% dell’acciaio è prodotto con carbon coke, per noi lo Scope 1 non rappresenta un problema e non lo sarà definitivamente, una volta eliminate le emissioni residuali dei forni di riscaldo. C’è poi lo Scope 2. Per due terzi anche questo è risolto grazie a Energy release e acquisti in rete. Resta da neutralizzare una quota: pensiamo a un Ppe decarbonizzato con il nucleare, ma vanno risolti alcuni ostacoli”, aggiunge ancora Gozzi.