Acqua, Brandolini (Utilitalia): Serve contributo pubblico da 1 mld per dieci anni

“Ragionando in un’ottica futura, che vada al di là dell’orizzonte temporale del 2026 e quindi del Pnrr, alle risorse derivanti dalla tariffa andrebbe affiancata anche una quota di contributo pubblico di almeno 1 miliardo di euro l’anno per i prossimi 10 anni, per portare avanti un piano straordinario di interventi volti ad assicurare la tutela della risorsa e del territorio, nonché garantire la continuità del servizio anche in periodi di stress climatici sempre più frequenti e adeguare gli impianti di depurazione secondo quanto disposto dalla direttiva sulle acque reflue”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia in un colloquio con Il Sole 24 Ore. Questo a fronte di alcuni riscontri secondo i quali gli investimenti sono in crescita nel settore idrico, anche grazie alla spinta impressa dal Pnrr, ma permangono grandi differenze tra Nord e Sud e per classi di fatturato. Si legge sul quotidiano di Confindustria che nel triennio 2021-2023 gli operatori industriali hanno realizzato investimenti per 7,1 miliardi, ma il dato è destinato a crescere in prospettiva poiché, per il biennio 2024-2025, gli interventi programmati ammontano a 13,2 miliardi. Restano, invece, molto bassi i dati relativi alle gestioni “in economia” che interessano oggi il 12% della popolazione nazionale e si concentrano essenzialmente al Sud Italia: nel 2023 gli investimenti medi si sono attestati a livello nazionale a 29 euro per abitante, rispetto ai 65 euro dei gestori industriali.