“A partire dal 2012 si è assistito nel nostro Paese ad un costante aumento degli investimenti attuati dai gestori dei servizi idrici, passati dai 32 euro per abitante del 2012 a 49 euro per abitante nel 2019. Per il biennio 2022-2023 si stima un livello d’investimenti pari a 63 euro per abitante (Blue Book 2023), mentre nel 2021 erano 56 euro/abitante. Il livello di investimenti nel nostro Paese continua però ad essere ampiamente al di sotto della media europea, che vede i fornitori di servizi idrici investire all’incirca 45 miliardi di euro in infrastrutture (in media circa 82 euro per abitante all’anno)”. E’ quanto emerge dal rapporto Eurispes 2024.
“In Italia emergono sostanziali differenze tra le diverse aeree del Paese: nel 2021 il livello d’investimenti al Centro è stato di 75 euro per abitante, seguito dal Nord-Est con 56 euro, dal Nord-Ovest con 53 e dal Mezzogiorno dove ci si è fermati a 32 euro. Il dato relativo al Sud si spiega principalmente con il fatto che in quest’area del Paese continuano a dominare i servizi di gestione in economia (in cui gli Enti locali si occupano direttamente della gestione del servizio idrico). Il 79% dei Comuni italiani, in cui la gestione di almeno uno dei servizi è in economia, si trova al Sud ed in questo tipo di gestione gli investimenti annui si fermano a 8 euro per abitante l’anno”, sottolinea Eurispes.