“Questo contingente deve essere un supporto alla cooperazione, non un danno agli olivicoltori italiani”. Lo dice David Granieri, presidente di Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano, e vicepresidente nazionale della Coldiretti. In un colloquio con il Sole 24 Ore spiega: “Il prezzo a cui oggi viene venduto l’olio tunisino è al di sotto dei 6 euro al chilo – aggiunge – mentre le ultime quotazioni dell’olio italiano a cisterna sono di 9,50 euro al chilo. Immettere sul nostro mercato questo olio extra-Ue a prezzo inferiore, proprio mentre è in corso la nuova campagna olivicola e si stanno definendo le nuove quotazioni, significa danneggiare gli agricoltori italiani. In questo modo gli industriali, che imbottigliano l’olio destinato alla grande distribuzione, non sono più obbligati ad andare sul mercato per rifornirsi di prodotto, e di conseguenza i prezzi dell’olio nuovo scendono”.