La corsa del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti alla guida del Copa, l’associazione degli agricoltori europei, andrebbe contro gli interessi degli stessi addetti del settore. Lo afferma Luigi Scordamaglia, capo area mercati, politiche comunitarie ed internazionali Coldiretti ed Ad di Filiera Italia, in un’intervista concessa in esclusiva a Eunews. “Quale associazione di agricoltori europei – sottolinea -, se fosse pienamente consapevole del ruolo da foglia di fico che il presidente Giansanti sta facendo assumere alla sua organizzazione tramite l’alleanza con Unionfood, rappresentante degli interessi delle multinazionali globali del cibo, accetterebbe senza riserve questa candidatura? In Europa queste multinazionali, direttamente e attraverso la loro organizzazione europea ufficiale Food and drink europe, già influenzano pesantemente l’attività legislativa delle istituzioni contro gli interessi degli agricoltori europei. Se ora riuscissero con tale meccanismo a influenzare anche una organizzazione come il Copa, che dovrebbe rappresentare gli interessi degli agricoltori stessi, allora chiuderanno il cerchio”. Scordamaglia spiega che “il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha portato la sua organizzazione ad allearsi in “Mediterranea” con Unionfood, associazione presieduta da Paolo Barilla, industriale della pasta e delle merendine, che rappresenta anche industrie della chimica (come buyer) e della farmaceutica ed è sostenuta per una parte sostanziale del proprio bilancio dalle multinazionali globali del cibo omologato e sintetico. Quelle multinazionali rappresentate da Nestlè – sostenitrice del Nutriscore – Unilever – leader negli investimenti su latte e formaggi sintetici – Mondelez – recentemente condannata ad oltre 300 milioni di multa per ostacolo al commercio in Europa – o Lactalis – condannata in Italia per pratiche commerciali sleali verso gli allevatori. Multinazionali che, mentre gli agricoltori di Coldiretti manifestavano a Bruxelles, si incontravano con funzionari della Commissione per individuare strategie che silenziassero le proteste e portassero avanti un Green Deal finalizzato a smantellare la produzione agricola europea. Le stesse multinazionali che sono pronte a sostituire gli ingredienti sani e naturali dei nostri agricoltori con ingredienti chimici e sintetici che costituiscono, con margini enormi per chi li produce, la base di quegli alimenti ultraprocessati che le multinazionali di Unionfood sopra richiamate producono”.