“La produzione utilizzabile di mele nell’Ue nel 2024/25 è prevista a 10,1 tonnellate, il che corrisponde a una diminuzione del 10% rispetto all’anno precedente e al raccolto di mele più basso dell’Ue dal 2017/18, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli nei principali Paesi produttori. In Polonia e Germania, le prossime campagne dovrebbero essere inferiori rispettivamente del 20% e del 16%. Si prevedono raccolti inferiori anche in Italia e Francia. A causa della diminuzione della disponibilità, si prevede che la produzione per la trasformazione sarà la più colpita. In totale, si prevede che circa 3,5 milioni di tonnellate di mele saranno vendute nell’UE per la trasformazione (- 22% su base annua, -15% rispetto alla media quinquennale), mentre la produzione destinata al consumo fresco dovrebbe essere meno colpita, con 6,6 milioni di tonnellate (-3% su base annua, -9% rispetto alla media quinquennale). La diminuzione della pressione sui prezzi dovrebbe contribuire positivamente alla domanda di consumo di frutta, che è stata influenzata negativamente dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie negli ultimi anni. Per quanto riguarda le mele fresche, si prevede una leggera ripresa del consumo pro capite a 13,6 kg, +2% su base annua. Tuttavia, questo aumento non è ancora visibile. Le scorte finali di mele fresche nel 2024/25 dovrebbero essere del 15% inferiori alla media quinquennale, con 0,3 milioni di tonnellate”.
E’ quanto si legge nel rapporto ‘Prospettive a breve termine dei mercati agricoli dell’Ue – autunno 2024’, pubblicato due volte l’anno e basato sui dati e sulle informazioni più recenti forniti dagli esperti di mercato della Commissione europea.