“L’olio d’oliva continua a beneficiare della sua reputazione di fonte salutare di grassi. Tuttavia, i prezzi elevati degli ultimi anni hanno frenato i consumi, in particolare nei paesi al di fuori dell’area mediterranea, dove molti consumatori sono passati a sostituti più economici come l’olio di girasole. Si prevede che il consumo pro capite in Spagna diminuirà dello 0,6% all’anno da qui al 2035. Ciò riflette i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e il calo della popolazione. Anche il consumo pro capite in Italia, Grecia e Francia dovrebbe diminuire, con un tasso compreso tra lo 0,5% e l’1,3% all’anno”. Lo riporta l’ultimo outlook della Commissione Ue, secondo cui il consumo pro capite in Portogallo dovrebbe invece aumentare grazie alla crescita della produzione, che potrebbe rendere l’olio d’oliva più accessibile. Anche in altri paesi dell’Ue i livelli complessivi di consumo pro capite dovrebbero aumentare, poiché le persone optano sempre più spesso per tipi di grassi più sani per motivi di salute. Il consumo pro capite in questi paesi potrebbe aumentare fino a 1,2 kg da qui al 2035, sebbene partendo da livelli bassi. Nel prossimo decennio, le esportazioni nette di olio d’oliva dalla Spagna dovrebbero aumentare del 5,1% e quelle dal Portogallo dello 0,9%. Nel caso della Spagna, questa tendenza riflette sia il calo dei consumi che l’aumento della produzione. Secondo le proiezioni, l’Ue dovrebbe rimanere esportatore netto, con un aumento del 6,1% da qui al 2035.