“Il cambiamento climatico mi preoccupa di più dell’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione”.Così Paolo Barilla, vicepresidente della multinazionale di famiglia, che da pochi mesi ha preso il posto di Marco Lavazza alla presidenza dell’Unione italiana food. In una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “La sostenibilità è ormai considerata una delle caratteristiche imprescindibili di un prodotto, al pari della bontà di un cibo, per intenderci. Nel corso degli anni si è sviluppata prima l’attenzione per gli aspetti nutrizionali di un alimento, poi per quelli salutistici, ora è il turno della sostenibilità, che sta diventando un elemento fondamentale della competitività. E tra i capitoli della sostenibilità in cui l’Italia eccelle c’è quello della sicurezza alimentare: in questo campo le imprese italiane non hanno rivali, sono più virtuose dei requisiti richiesti per legge e fanno meglio della maggior parte delle imprese degli altri Paesi”. Barilla parla poi degli aumenti e delle difficoltà che le famiglie hanno ad arrivare a fine mese: “Io credo che una parte dell’aumento della spesa alimentare potrebbe essere contenuta riducendo o eliminando gli sprechi. Siamo stati tutti colpiti dall’attenzione spasmodica che gli italiani hanno mostrato in questi mesi per il prezzo della pasta. Ma la pasta è la cosa più marginale nella spesa di un individuo: l’aumento procapite è stato calcolato in 5 euro all’anno a persona. È vero inoltre che, in tempi di ristrettezze economiche, mentre al carrello alimentare si mette mano subito, con altre voci di spesa la mano scappa più facilmente. Anche su questo è necessario un riequilibrio. Ma in ultima istanza io penso che oggi sugli scaffali italiani ci sono fasce di prezzo che possono accontentare tutti”.